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Sudan, atterrato a Ciampino primo aereo con italiani evacuati

Il secondo volo, un C-130, dovrebbe arrivare poco dopo le 23

(Afp)
(Afp)
24 aprile 2023 | 07.05
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E' atterrato a Ciampino il Boeing 767 con a bordo gran parte degli italiani evacuati dal Sudan. Complessivamente saranno 96 gli evacuati tra cui 83 italiani e 13 stranieri. Il secondo volo, un C-130, dovrebbe arrivare poco dopo le 23.

BOMBARDAMENTI - Non c'è pace nella capitale sudanese Khartoum dopo gli scontri esplosi il 15 aprile tra l'esercito regolare e i paramilitari delle Forze di supporto rapido (Rsf). "Khartoum è sotto bombardamenti", denunciano via Facebook dal "Comitato preliminare del Sindacato dei medici sudanesi", aggiungendo che "varie zone" della città sono state oggetto di "bombardamenti" di varia natura. Le notizie riportate parlano della "morte di alcuni cittadini a sud di Khartoum, ad Al Kalakla" e di un "ospedale turco pieno di persone rimaste ferite". "Si stima i feriti siano 50", aggiunge il post.

Tutte le vie di fuga dalla capitale sudanese Khartoum sono "rischiose e pericolose", mentre l'aeroporto resta chiuso e i combattimenti non accennano a diminuire. Sono le parole del diplomatico sudafricano Clayson Monyela, riportate dalla Bbc. "E' per questo che continuiamo a chiedere un cessate il fuoco per permettere il passaggio in sicurezza di coloro che vogliono andar via e per consentire l'arrivo di aiuti umanitari", ha aggiunto il diplomatico al programma Newsday.

LA MEDIAZIONE - E' in corso un tentativo di mediazione per far incontrare a Riad "entro settimane" il presidente del Consiglio sovrano sudanese, Abdel Fattah al-Burhan, e il generale golpista Mohamed Hamdan Dagalo, alias Hemedti. Lo hanno riferito fonti americane a Sky News Arabia.

Anche il governo israeliano si è offerto di ospitare colloqui di pace tra i due generali. Lo riporta il sito d'informazione Axios, precisando che il ministero degli Esteri israeliano ha inviato la sua proposta ai due generali dopo aver precedentemente avuto contatti con ognuna delle parti belligeranti. Il ministro degli Esteri israeliano, Eli Cohen, si è mostrato ottimista sulla possibilità che lo Stato ebraico ospiti colloqui per un cessate il fuoco tra le parti.

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