Ancora nessuna approvazione del sesto pacchetto. Le criticità restano quelle relative ai Paesi più dipendenti dal petrolio russo, tra cui l'Ungheria
Ennesimo slittamento per l'accordo tra gli Stati membri dell'Ue sul sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia per la guerra in Ucraina, che comprende un graduale embargo sulle importazioni di petrolio da Mosca. Il Coreper, il comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati presso l'Ue, è terminato senza che il pacchetto sia stato approvato, come in teoria avrebbe dovuto, anche se, secondo fonti diplomatiche europee, il Consiglio "è unito sulla necessità di adottare un sesto pacchetto di sanzioni".
Per le fonti, grazie alle discussioni "intense" condotte da quando il pacchetto è stato presentato, la notte tra martedì 3 e mercoledì 4 maggio, sono stati fatti dei "progressi molto importanti sulla maggior parte delle misure", sulla base delle proposte "riviste" presentate dalla Commissione Europea e dal Servizio Europeo per l'Azione Esterna (tra l'altro è stata allungata la durata delle proroghe concesse a Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca per rendere effettivo l'embargo).
Le criticità restano quelle relative ai Paesi più dipendenti dal petrolio russo, tra cui l'Ungheria, il cui primo ministro Viktor Orban ha definito l'embargo sul petrolio una "bomba atomica" per l'economia magiara, oltre alla Slovacchia e alla Repubblica Ceca. Bisogna ancora, prosegue il diplomatico, "lavorare per finalizzare, in uno spirito di solidarietà, le garanzie che sono necessarie per l'approvvigionamento di petrolio degli Stati membri che si trovano attualmente in una situazione molto specifica per quanto riguarda l'approvvigionamento dalla Russia via oleodotto".
Contatti "a tutti i livelli" proseguiranno "all'inizio della settimana", con l'obiettivo di "arrivare il più rapidamente possibile ad un accordo completo" sul sesto pacchetto. Un'altra riunione del Coreper non è ancora stata fissata. L'incontro di oggi, domenicale, è stato "molto utile" per constatare che "non ci sono problemi politici in materia di embargo al petrolio". L'obiettivo ora è quello di "finalizzare il pacchetto all'inizio della settimana". L'Alto Rappresentante dell'Ue Josep Borrell aveva detto che, se un accordo a livello tecnico non fosse stato trovato "subito", avrebbe convocato un Consiglio Affari Esteri straordinario.