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Russiagate, coinvolto funzionario Casa Bianca. Media: "E' il genero di Trump"

Nella foto Donald Trump e all'estrema destra Jared Kushner (Foto Fotogramma)
Nella foto Donald Trump e all'estrema destra Jared Kushner (Foto Fotogramma)
20 maggio 2017 | 09.16
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Un consigliere di alto grado della Casa Bianca vicino al presidente Donald Trump sarebbe coinvolto nell'inchiesta sui rapporti con il Cremlino. E' quanto reso noto dal 'Washington Post' citando fonti al corrente dei fatti. Fonti secondo cui l'ex consigliere per la sicurezza nazionale Michael Flynn e l'ex responsabile della campagna di Trump Paul Manafort rimangono coinvolti nell'inchiesta.

Secondo il collaboratore del 'New York magazine' Yashar Ali la "persona di interesse" sarebbe Jared Kushner, genero di Trump e marito di Ivanka, nominato consigliere esperto della Casa Bianca. In un tweet Yasher Ali scrive di aver ricevuto la conferma di questa notizia: "Non si tratta di speculazioni", ha aggiunto.

Kushner aveva ammesso di aver incontrato l'ambasciatore russo a Washington, Sergei Kislyak, a fine novembre scorso, e anche il presidente della banca russa per lo sviluppo Vnesheconombak, colpita da sanzioni dal luglio 2014, sottolinea il quotidiano. All'inizio del 2015, il dipendente dell'ufficio di New York della banca russa Evgheny Buryakov era stato arrestato con l'accusa di spionaggio: dopo aver ammesso la sua colpevolezza era stato espulso. Buryakov era stato in contatto con l'ex consigliere di Donald Trump Carter Page che ha riferito di aver condiviso con il russo solo "informazioni elementari e a voce e documenti disponibili pubblicamente". Il tribunale Usa per la sorveglianza sull'intelligence straniera ha spiccato un mandato segreto nei confronti di Page, sospettato di essere un agente del governo russo, spiegano fonti al corrente dei fatti citate dal 'Washington Post'.

L'inchiesta cerca in questo momento di determinare eventuali reati finanziari commessi da persone dell'entourage del presidente, se e a che punto persone legate a Trump siano state in contatto con operativi del Cremlino, quali interessi economici possano aver avuto con la Russia e se abbiano in alcun modo facilitato gli attacchi hacker contro i server di mail del Comitato democratico e della campagna di Hillary Clinton.

Trump ai russi: Comey era pazzo - Il presidente americano Usa ha detto al ministro degli esteri russo Sergei Lavrov e all'ambasciatore russo Sergei Kislyak che l'aver licenziato il direttore dell'Fbi James Comey (il dieci maggio scorso, il giorno prima dell'incontro con i russi alla Casa Bianca, ndr) lo ha liberato da una "grande pressione", come risulta dal memo considerato come la versione ufficiale dell'incontro, basato sugli appunti presi da qualcuno all'interno dello Studio Ovale, di cui dà notizia il New York Times e che la Casa Bianca non smentisce. "Ho appena licenziato il direttore dell'Fbi. Un matto, un vero fanatico. Affrontavo grandi pressioni per la Russia. Ora sono state tolte di mezzo", ha detto Trump che ha poi aggiunto "non sono sotto inchiesta".

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