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"Due arresti per morte Regeni" Domani la salma a Roma

(Afp) - AFP
(Afp) - AFP
05 febbraio 2016 | 11.32
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La polizia egiziana ha arrestato due persone sospettate di aver avuto un ruolo nell'uccisione di Giulio Regeni, il dottorando italiano trovato morto in circostanze ancora da chiarire alla periferia del Cairo. Lo hanno riferito fonti della sicurezza egiziana all'agenzia Dpa, senza chiarire se i due arrestati siano egiziani o stranieri. "Le agenzie di sicurezza - hanno spiegato le fonti, a condizione di anonimato - hanno raccolto indizi importanti sul caso, i quali dimostrano che si è trattato di un atto criminale non collegato al terrorismo". "I dettagli su questi indizi saranno resi noti entro alcune ore", hanno aggiunto le fonti.

L'arrivo della salma di Regeni a Roma è previsto per domani alle 13. Il corpo sarà sottoposto ad autopsia che avverrà all'istituto di medicina legale della Sapienza. Secondo il programma predisposto dagli investigatori sarà fatto anche un esame tossicologico. A dirigere l'indagine avviata ieri con l'apertura di un fascicolo è Sergio Colaiocco che ha ipotizzato il reato di omicidio volontario.

Contemporaneamente il pubblico ministero ha avviato una rogatoria internazionale per avere dalle autorità egiziane copia degli atti compiuti dal momento del ritrovamento della salma. Tra il nostro Paese e l'Egitto non ci sono trattati di reciproca assistenza. Di conseguenza bisognerà contare sulla buona volontà dell'autorità straniera perché gli investigatori italiani possano essere agevolati nel loro lavoro.

"Nelle ultime 24 ore - si legge in un comunicato del portavoce del ministero degli Esteri egiziano, Ahmed Abu Zeid - ci sono stati numerosi contatti di alto livello tra Egitto e Italia per coordinare i lavori finalizzati a rivelare le cause dell'uccisione dello studente italiano". Abu Zeid ricorda che è atteso l'arrivo della delegazione italiana che parteciperà alle indagini e si "coordinerà con le autorità egiziane". "Le comunicazioni e gli incontri avuti dall'ambasciata egiziana a Roma con le autorità italiane nelle ultime ore - si legge ancora - confermano l'impegno delle due parti nell'affrontare i dettagli di questo episodio, nel quadro di uno spirito di collaborazione e fiducia reciproca e della necessità di ostacolare qualsiasi parte che cerchi di danneggiare le ottime relazioni tra Egitto e Italia".

L'ospedale italiano Umberto I al Cairo, dove è stato trasferito il corpo di Regeni, è blindato. Un giornalista di Aki - Adnkronos International sul posto ha constatato un massiccio dispiegamento di agenti della polizia egiziana, che allontanano i reporter riuniti nei pressi dell'ospedale.

Sulla morte del giovane, il ministro dell'Interno Angelino Alfano, ospite di 'Agorà' su Raitre, ha detto: "Noi abbiamo un solo obiettivo: la verità e puntiamo tutto su questo".

Il titolare del Viminale ha ricordato che "proprio in queste ore stanno partendo per l'Egitto le nostre squadre di investigatori che andranno lì per cooperare con la polizia egiziana, abbiamo chiesto la massima cooperazione al presidente Al-Sisi, lo ha fatto il nostro presidente del Consiglio, e io sono convinto che non si sottrarrà all'obbligo di cooperazione perché lo sdegno e la rabbia per quello che è successo a Giulio non può limitarsi ad essere tale ma deve tradursi nello sforzo della verità e nell'ottenere la verità".

INTELLIGENCE SMENTISCE COLLEGAMENTI TRA REGENI E SERVIZI - "Stupore e costernazione": gli 007 commentano così la notizia, diffusa su alcuni blog e siti, circa presunti collegamenti tra Giulio Regeni e i servizi di sicurezza italiani. "Ogni e qualsiasi collegamento di Regeni con l'Intelligence italiana è da smentire categoricamente", tagliano corto fonti qualificate dell'Intelligence raggiunte dall'Adnkronos , così come sono da ''rifiutare con determinazione'' certe "inqualificabili falsità e strumentalizzazioni" della vicenda riguardante il ricercatore universitario.

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