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Putin al G20, Stefanini: "Ha vento a favore, ma non è nuova fase con Occidente"

L'ex ambasciatore alla Nato alla vigilia della riunione virtuale: "Non si può pensare di tagliare fuori la Russia dalla comunità internazionale"

(Afp)
(Afp)
21 novembre 2023 | 15.36
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Con la sua presenza domani al vertice online dei leader del G20, Vladimir Putin vuole "cavalcare un momento a lui favorevole", che si è aperto dopo l'attacco di Hamas a Israele, ma il fatto che sieda, seppur virtualmente, allo stesso tavolo con Biden e alcuni di capi di Stato e di governo europei non vuol dire che ci sia "una nuova fase" nei rapporti tra Mosca e l'Occidente. E' l'analisi che fa con l'Adnkronos Stefano Stefanini, senior advisor dell'Ispi ed ex ambasciatore alla Nato, alla vigilia del primo summit del G20 al quale partecipa Putin da quando è scoppiata la guerra in Ucraina nel febbraio dello scorso anno.

"La presenza, seppure virtuale, del presidente russo è fisiologica, a Nuova Delhi non era andato per via del mandato di cattura della Corte penale internazionale e, non volendo mettere in difficoltà l'ospite, aveva mandato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov", come già in altre occasioni, sottolinea Stefanini. Ma il collegamento via streaming gli consente questa volta di essere presente, anche perché "Putin vuole cavalcare un buon momento, in questa fase sente il vento a suo favore, specialmente dopo l'attacco di Hamas, che gli ha permesso di fare tutta un'azione di captatio benevolentiae nei confronti del mondo arabo e musulmano, dove ha guadagnato crediti, favore e simpatia a costo zero".

Tra l'altro, avendo il conflitto in Medio Oriente distolto l'attenzione dalla guerra in Ucraina, secondo l'ambasciatore il presidente russo gode anche del "vantaggio che il G20 non può più essere dedicato solo alla crisi Ucraina, senza contare che è uno dei pochi fori internazionali in cui il presidente ucraino Volodymyr Zelensky non viene invitato".

La presenza di Putin al tavolo non implica però che l'Occidente abbia cambiato atteggiamento nei suoi confronti. "Non c'è una nuova fase dei rapporti - sottolinea Stefanini, ricordando che "nessun leader europeo o occidentale ha mai chiesto che la Russia venisse espulsa dal G20" - L'Ue sta per approvare il 12mo pacchetto di sanzioni contro Mosca", mentre gli Stati Uniti hanno approvato l'invio di nuove armi.

"E non c'è nessun cedimento", osserva l'ambasciatore, ricordando che la Russia fa parte del Consiglio di sicurezza, che "non si può pensare di tagliarla fuori dalla comunità internazionale, dato che è sempre meglio parlarsi che non parlarsi, e il G20 potrebbe essere la prima occasione da tempo per parlarsi non per interposta persona". Come per esempio sul clima, in vista della Cop28 che si apre a Dubai a fine mese.

Infine, l'ex rappresentante alla Nato sollecita una ripresa del dialogo con la Russia anche su un altro tema, che pure non riguarda il G20, quello del "controllo delle armi nucleari: è una questione fondamentale, in particolare quella dell'esclusione dell'intelligenza artificiale dai centri di comando e di controllo nucleari, di cui hanno parlato anche Biden e il presidente cinese Xi jinping. Sarebbe importante se se ne discutesse domani".

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