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Francia: critiche assenza Obama, Kerry a Parigi ma solo giovedì

Presidente criticato per non essere andato a Parigi e per non aver inviato Biden o un altro membro del governo. Il segretario di Stato si giustifica, ero in India. A Parigi c'era il ministro della Giustizia ma non è stato visto sfilare. Disertata anche la marcia di solidarietà a Washington. Critiche e attacchi degli avversari politici, ma anche dell'ex Comandante supremo della Nato. Politico polemico 'Barack Obama n'est pas Charlie", almeno nel weekend.

Francia: critiche assenza Obama, Kerry a Parigi ma solo giovedì
12 gennaio 2015 | 12.29
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"Barack Obama n’est pas Charlie", Barack Obama non è Charlie Hebdo, o almeno non nel fine settimana in cui oltre 40 capi di stato e di governo si sono uniti ai due milioni di francesi scesi in piazza contro il terrorismo. Così il sito 'Politico' commenta l'assenza del presidente americano, o di un rappresentante di alto livello della sua amministrazione, alla storica marcia di ieri a Parigi, riprendendo le critiche stanno arrivando in queste ore ad Obama. Una prima risposta a queste critiche è arrivata questa mattina dall'India dove John Kerry si trova in visita, una visita prevista da tempo, ha spiegato il segretario di Stato, che gli impedisce di recarsi in Francia prima di giovedì prossimo.

"Mi fermerò sulla via di ritorno a casa per mostrare nel modo più chiaro come ci sentiamo colpiti dai fatti successi in Francia, non credo che il popolo francese abbia alcun dubbio sulla comprensione da parte dell'America", ha detto Kerry ricordando che a rappresentare gli Stati Uniti alla marcia vi era "l'assistente segretario di Stato Victoria Nuland e il nostro ambasciatore, insieme a molti dipendenti della nostra ambasciata".

"Io personalmente avrei voluto fortemente esserci ma non ho potuto per i miei impegni qui che è importante mantenere", si è poi giustificato Kerry. Comunque a Parigi ieri vi era un ministro di Obama, Eric Holder, il segretario alla Giustizia uscente, che ha partecipato al vertice anti-terrorismo che si è svolto in mattinata. Ma, come sottolinea oggi la Cnn, non è stato visto sfilare nel gruppo dei leader e degli esponenti di governo.

La stessa emittente americana scrive di aver ricevuto in nottata una dichiarazione di un funzionario della Casa Bianca in cui si ammette che per il presidente e per il vice presidente - i media nazionali e internazionali infatti hanno ricordato come in occasioni di questo tipo Obama abbia inviato Joe Biden a rappresentarlo - le misure di sicurezza sarebbero dovute essere troppo ingenti e "distrarre dall'evento, che per una volta non riguarda noi".

Ma se organizzare un dispositivo di sicurezza per Obama, o anche per un alto membro dell'organizzazione, sarebbe stato impossibile ieri a Parigi, cosa che invece hanno fatto i servizi degli altri leader - Benjamin Netanyahu compreso, che era visibilmente affiancato dalle sue guardie del corpo - Politico sottolinea come nessuno abbia partecipato neanche alla manifestazione di solidarietà che ieri, come in tante altre capitali del mondo, l'ambasciata francese ha organizzato a Washington. "Obama era alla Casa Bianca, senza impegni ufficiali, a pochi isolati di distanza dal Newseum", da dove ieri è partita la marcia silenziosa.

Una scelta quindi di basso profilo che è stata notata e criticata da molti in America, e non solo da avversari politici di Obama. Per Fareed Zakaria, uno dei principali editorialisti di politica estera americani, l'assenza degli Stati Uniti alla marcia di Parigi è stato un errore, perchè sarebbe stata un'immagine importante quella di Obama, o di un suo alto rappresentante, fianco a fianco con gli altri leader, per ricordare che la lotta al terrorismo islamico "non è solo un problema dell'America".

Anche James Stavridis, l'ammiraglio della Marina che fino al 2013 è stato comandante supremo della Nato, ha scritto su Twitter che avrebbe voluto che Obama andasse a Parigi "al fianco degli alleati europei".

Sempre su Twitter sono molte le critiche e le condanne che arrivano dalla destra americana, come quella di New Gingrich, l'ex Speaker ed ex candidato alla Casa Bianca repubblicano, che accusa senza mezzi termini Obama di "vigliaccheria" per non essere andato a Parigi.

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