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"Consumava alcool e cercava donne sul web", così il procuratore descrive l'attentatore di Nizza

Mohamed Lahouaiej Bouhlel (Afp) - AFP
Mohamed Lahouaiej Bouhlel (Afp) - AFP
18 luglio 2016 | 08.19
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L'inchiesta sulla strage di Nizza del 14 luglio mette in luce che si tratta di un "attentato premeditato": Mohamed Lahouaiej Bouhlel aveva fatto un "sopralluogo" sulla Promenade des Anglais e aveva avuto il primo contatto con l'azienda di noleggio del suo camion il 4 luglio scorso. Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Parigi, François Molins, in una conferenza stampa.

I legami con l'Isis dell'attentatore di Nizza non sono stati dimostrati, anche se l'uomo "ma solo di recente" aveva mostrato un interesse all'ideologia radicale jihadista come risulta dalle ricerche fatte su Internet, ha spiegato il procuratore, aggiungendo inoltre che l'uomo, nella vita quotidiana "era un individuo lontano dalla religione, consumava alcool, cercava donne su internet ed era un uomo violento".

"Abbiamo esaminato il suo computer - ha detto poi il procuratore - abbiamo rintracciato anche alcune ricerche su internet dal 1 luglio 2016 fino al 13 luglio, quasi quotidiane, di video riguardanti il Corano e foto di cadaveri legati all'islam radicale", come la sparatoria di Orlando e Dallas, "Ma aveva fatto anche ricerche di video su incidenti stradali".

Molins ha annunciato che è terminato il lavoro dei medici legali sulle 84 vittime: "71 sono le vittime ufficialmente identificate" e "52 quelle per le quali è stato rilasciato il permesso di sepoltura".

PROCESSO - La città di Nizza ha annunciato che si costituirà parte civile nel processo sull'attentato: "Con questa decisione, la municipalità intende partecipare all'accertamento della verità su questo orrendo attentato", si legge in un comunicato.

FISCHI ALLE AUTORITA' - In onore delle 84 vittime della strage è stato osservato un minuto di silenzio in Francia. A Nizza una folla di migliaia di persone riunita sulla Promenade ha accolto con applausi ma anche fischi l'arrivo dei rappresentati dello Stato. Il primo ministro Manuel Valls ha deposto una corona di fiori sul luogo in cui negli ultimi giorni in tanti hanno portato fiori e oggetti in segno di vicinanza alle vittime.

Al termine del minuto di silenzio le migliaia di persone intervenute hanno intonato La Marsigliese e "Nizza la bella", l'inno della città della Costa Azzurra. Tuttavia tra la folla qualcuno ha urlato anche "assassini" e "dimissioni" nei confronti di Valls e degli altri esponenti del governo.

I fischi e gli insulti in una cerimonia di commemorazione, come quella di oggi a Nizza, sono "indegni", ha commentato Valls. "E' stata la reazione di una minoranza - ha detto il primo ministro a 'Nice Matin' - mentre la maggioranza della folla era lì per commemorare le vittime".

L'INCHIESTA - E' stata rilasciata una delle sette persone in stato di fermo in seguito alle indagini sull'attentato di Nizza. Lo riferiscono i media francesi, aggiungendo che gli altri sei sospetti vengono ancora interrogati dagli investigatori. Secondo una fonte giudiziaria tre di loro sono stati trasferiti nel quartier generale dell'antiterrorismo di Levallois-Perret, vicino a Parigi.

Il ministro degli Interni Bernard Cazeneuve ha detto che i legami tra il killer di Nizza Mohamed Lahouaiej-Bouhlel e le "reti terroristiche", tra cui il gruppo jihadista dello Stato islamico che ha rivendicato l'attacco, per il momento "non sono ancora stati stabiliti dall'inchiesta". Cazeneuve ha aggiunto, tuttavia, che il "modus operandi prende completamente in prestito ciò che è il messaggio Daesh".

GLI ITALIANI -Intanto, cresce l'ansia per gli italiani ancora irrintracciabili. ''Purtroppo ancora nessuna notizia, di più non riesco a dire''. Così, con comprensibile angoscia, Pietro Massardi all'Adnkronos fa sapere di non avere ancora informazioni sulla moglie, Carla Gaveglio, 48enne di Piasco, nel cuneese, di cui si sono perse le tracce giovedì sera sulla promenade di Nizza dove si trovava con la figlia quando è piombato il tir che ha ucciso 84 persone. La ragazza, che è rimasta ferita e ora è ricoverata al centro grandi traumi Pasteur. "Sta benino", si limita a dire il padre.

LE VITTIME - E' salito a tre il numero dei cittadini svizzeri morti in seguito all'attentato. Secondo quanto hanno reso noto oggi le autorità federali e cantonali è infatti deceduta anche la madre della bambina di 6 anni di Yevrdon-les-Bains, nel canton Vaud, uccisa lo scorso giovedì sera sulla Promenade des Anglais e la cui identità è stata resa nota ieri. Il marito della donna e le altre due figlie piccole si trovano tuttora ricoverati in ospedale.

"Noi non dimentichiamo che tra le vittime" dell'attentato "ci sono degli europei - ha detto il ministro degli Esteri francese Jean-Marc Ayrault, a margine della riunione del Consiglio Affari Esteri, a Bruxelles - L'unità interministeriale di crisi è in contatto con le ambasciate. Ogni ambasciata, con un'unità dedicata, è informata in tempo reale della situazione dei cittadini europei. E' il minimo che dobbiamo loro".

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