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Melania Trump querela 'Daily Mail': "False notizie sul mio passato"

(Afp) - AFP
(Afp) - AFP
23 agosto 2016 | 12.57
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Melania Trump segue le orme del marito Donald nei cattivi rapporti con i media e annuncia una causa contro il 'Daily Mail'. La moglie del candidato repubblicano alla Casa Bianca intende infatti querelare il tabloid britannico per aver riportato indiscrezioni "al 100% false" riguardanti la sua presunta attività di escort negli anni '90, oltre che per aver sollevato dubbi sulla regolarità del suo permesso di soggiorno negli Usa in quegli anni.

La aspirante First Lady, di origini slovene, aveva già smentito nelle scorse settimane le ricostruzioni del sito 'Politico', che indicavano presunte irregolarità nel suo status di immigrata negli Stati Uniti, ai tempi in cui lavorava come modella.

In una dichiarazione al 'Guardian' Charles Harder, uno degli avvocati dello studio legale Harder, Miller e Abrams, che rappresenta Trump, afferma che "la signora Trump ha notificato a vari media, tra i quali il Daily Mail, azioni legali per aver fatto dichiarazioni false e diffamatorie riguardanti la sua presunta attività di 'escort' negli anni '90. Tutte queste affermazioni sono al 100% false, costituiscono un grave danno per la sua reputazione la feriscono personalmente".

Melania Trump, prosegue la dichiarazione dei suoi legali, "comprende che i media possono abbandonarsi a certe derive in una campagna presidenziale, ma mentire deliberatamente sul suo conto in questo modo supera tutti i confini del corretto giornalismo e dell'umana decenza". Il 'Daily Mail' non ha finora rilasciato commenti.

L'annuncio della querela giunge dopo l'offensiva lanciata dal magnate newyorchese contro varie testate, tra le quali 'Politico' e il 'Washington Post', bandite dal seguire i suoi comizi ed eventi elettorali. Trump ha anche invocato leggi più severe sulla stampa negli Stati Uniti.

La scelta dello studio legale Harder Mirrell & Abrams non appare casuale. Lo studio è noto per aver rappresentato l'ex star del wrestling Hulk Hogan nella causa milionaria che ha mandato in bancarotta il sito di gossip Gawker, che aveva pubblicato un suo video a luci rosse. La causa era stata finanziata dal miliardario della Silicon Valley Peter Thiel, anch'egli colpito in passato dalle indiscrezioni del sito riguardanti la sua vita privata. Thiel è annoverato tra i simpatizzanti di Trump, dopo aver preso la parola sul palco della convention repubblicana di Cleveland.

L'avvocato Harder ha poi riferito al 'Guardian', anch'esso incorso nelle censure di Trump in occasione della visita in Scozia del candidato repubblicano, che Melania Trump sta valutando se intentare un'azione legale anche nei confronti di altre testate giornalistiche, tra le quali 'Politico' e 'The Week'.

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