Il consigliere di Zelensky: "Rinuncia all'assalto forse per dislocare truppe. Ci aspetta una guerra di posizione"
"Stamattina Putin e Shoigu hanno annunciato pubblicamente che Mariupol è stata presa e che non assaliranno Azovstal perché non vogliono causare perdite all'esercito russo. Questo significa che non sono in grado di prendere Azovstal, l'hanno capito avendo registrato lì gravi perdite. I nostri difensori continuano a resistere". Così Oleksiy Arestovych, consigliere dell'ufficio del presidente ucraino Zelensky, nel briefing di oggi in cui ha fatto il punto sulla situazione attuale.
"Questa rinuncia all'assalto - aggiunge - potrebbe anche significare che una parte dell'esercito è stata dislocata nella direzione nord per rafforzare le proprie forze cercando di eseguire il compito politico prioritario, ovvero uscire dai confini amministrativi delle regioni di Luhansk e Donetsk. Dirò subito che non riusciranno in questo intento".
"L'annuncio preventivo della vittoria prima della Pasqua e del 9 maggio dimostra che i russi si sono resi conto delle mancanza di prospettive per la loro ultima fase dell'operazione in questa fase della guerra".
"Ci aspetta una guerra di posizione", ha pi spiegato, continuando: "La parte russa annuncerà il cessate il fuoco, i corridoi umanitari e procederà con l'aumento delle proprie forze per un'altra fase. La domanda è se hanno queste forze. Queste forze saranno rappresentate dagli arruolati attuali, che avranno bisogno di due o tre mesi per essere minimamente preparati".
"La linea del fronte ora è lunga circa 1.000 km da Kherson a Kharkiv. I russi hanno 100mila uomini nell'esercito dislocati lungo la linea e sanno di non essere in grado di mantenere questo territorio con azioni belliche. Per questo si stanno preparando al cosiddetto referendum per creare la Repubblica popolare di Kherson e poter incrementare il numero dei propri militari con le persone dei territori occupati. Questo è un crimine internazionale, la violazione della convenzione di Ginevra", ha poi sottolineato.