Stephen Paddock, il killer di Las Vegas, aveva un totale di 42 armi, che sono state trovate nelle sue case e nella stanza dell'albergo dal quale ha sparato, oltre a vari esplosivi ed a migliaia di munizioni. Lo ha riferito l'assistente sceriffo di Las Vegas, Todd Fasulo, mentre è salito a 59 il numero dei morti e a 527 quello dei feriti nella strage compiuta dal pensionato. Delle armi, 23 sono state trovate nella stanza al 32mo piano del Mandalay Bay e 19 nella sua casa di Mesquite.
Per trasportare le armi in albergo, Paddock ha utilizzato dieci valigie.Il killer aveva prenotato una suite con due stanze. Secondo alcune fonti, Paddock potrebbe aver utilizzato un congegno legale - noto come bump-stock - per trasformare in automatici i fucili e le armi semiautomatiche di cui disponeva, accrescendo la loro capacità di fuoco.
Si continua a indagare sulle motivazioni del gesto: fonti della polizia hanno ammesso che al momento non esiste "una pista di lavoro" per comprendere le ragioni che hanno indotto Paddock a sparare sul festival di musica country, al quale domenica sera assistevano 22mila persone.
Ieri l'Isis ha rivendicato l'attacco, ma per gli investigatori non ci sarebbero collegamenti fra l'uomo e gruppi terroristici: "Al momento abbiamo determinato che non c'è nessun collegamento con l'organizzazione terroristica internazionale", ha sottolineato un funzionario dell'Fbi a proposito della rivendicazione.
Rimane al vaglio degli inquirenti la posizione di Marilou Danley, la compagna del killer. La 62enne di origine asiatica "al momento" non appare coinvolta nel massacro: "Le abbiamo parlato e crediamo, allo stato attuale, che non sia coinvolta. Ma ovviamente l'inchiesta va avanti", ha spiegato la polizia. "Non era con Paddock al momento in cui ha preso la stanza in albergo".