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Strage a Istanbul, Cia: "C'è la mano dell'Is"

(Afp) - AFP
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29 giugno 2016 | 09.52
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L'intelligence turca aveva avvisato una ventina di giorni fa del rischio di un attacco ad Istanbul da parte dello Stato Islamico. E tra i possibili obiettivi elencati era stato inserito l'aeroporto Ataturk dove ieri sera un commando di kamikaze ha ucciso almeno 41 persone e ne ha ferite 239. E' quanto ha rivelato una giornalista della Dogan Tv. "Le unità di intelligence hanno inviato una lettera di avvertimento alle massime autorità dello stato all'inizio di giugno, circa 20 giorni fa, lanciando l'allarme su Istanbul", ha detto la reporter, secondo quanto riportato dal sito di Hurriyet.

La Turchia sta osservando un giorno di lutto nazionale per le vittime della strage che, secondo il bilancio provvisorio, erano 23 cittadini turchi, cinque sauditi, due iracheni, un cinese, un giordano, un tunisino, un uzbeko, un iraniano, un ucraino. L'ambasciatore palestinese in Turchia ha detto che tra le vittime vi è anche una donna palestinese. Dei 239 feriti, 41 sono ricoverati in terapia intensiva.

L'attacco è avvenuto al terminal degli arrivi, quando tre terroristi hanno aperto il fuoco nei pressi di un punto di accesso e poi si sono fatti saltare in aria dopo l'intervento della polizia. L'agenzia Dogan riporta che si tratterebbe di stranieri ma la notizia non è confermata dalle autorità inquirenti che stanno esaminando video di sorveglianza e quelli registrati dai passeggeri con gli smartphone nel tentativo di identificare i tre kamikaze.

Il direttore della Cia John Brennan ha indicato la mano dell'Is nell'attacco di ieri ed ha denunciato la possibilità che l'Is voglia condurre attentati come quello di Istanbul negli Stati Uniti. "Sono preoccupato in qualità di professionista dell'intelligence che considera le capacità di Daesh, la loro determinazione a uccidere quante più persone possibile e di portare a termine attacchi di questo genere all'estero", ha dichiarato Brennan in una intervista con Yahoo News. "Sarei sorpreso se non cercassero di sferrare attacchi come quello di Istanbul negli Stati Uniti", ha aggiunto.

Sono ancora in corso le verifiche da parte dell'Unità di crisi della Farnesina sulla eventuale presenza di cittadini italiani tra le vittime. L'Unità di crisi si è attivata fin da ieri sera, dopo le prime notizie dell'attacco.

Lo scalo è rimasto chiuso per diverse ore sia ai voli in partenza che a quelli in arrivo, dirottati su altri aeroporti. Come indica il sito web dell'aeroporto, stamattina è ripresa l'attività, anche se con modalità ridotte rispetto al normale. Vari voli locali e internazionali della Turkish Airlines sono partiti dalle 9 (le 8 in Italia). Gli arrivi sono invece ripresi dalle prime ore di stamani, ma rimangono comunque forti ritardi rispetto alle normali tabelle, dopo che centinaia di voli sono stati cancellati o rinviati. Le linee aeree turche hanno offerto ai passeggeri rimborsi o biglietti alternativi.

RENZI - Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, uscendo stanotte dal palazzo Justus Lipsius a Bruxelles, dove si è riunito il Consiglio Europeo, ha espresso il proprio "sentimento di condoglianze profondo e di vicinanza al governo e al popolo turco per quanto è avvenuto a Istanbul". "Siamo stati raggiunti dalla notizia durante il Consiglio Europeo. Avvenimenti di questo genere confermano la necessità di una risposta forte e coesa alla minaccia del terrorismo internazionale e dell'estremismo", ha aggiunto il premier. "Tengo molto, al di là delle valutazioni sulla riunione, ad esprimere a nome del popolo e del governo italiano, il nostro sentimento di vicinanza e di solidarietà ai turchi", ha concluso Renzi.

OBAMA - "Non ci fermeremo fino quando non avremo smantellato queste reti dell'odio che hanno un impatto su tutto il mondo civilizzato" ha detto il presidente americano Barack Obama. Obama, che ha telefonato all'omologo turco Recep Tayyip Erdogan per comunicare il cordoglio e la solidarietà degli Stati Uniti, ha ribadito che Washington sarà al fianco della Turchia, con la Nato e tutta la coalizione internazionale impegnata contro lo Stato Islamico.

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