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Ucraina, interprete italiano a Kharkiv: ''Se Putin vuole si prenderà altro pezzo''

''Moderatamente preoccupato, il ministero degli Interni parla di un attacco il 20 febbraio. Oggi incontro con il personale dell'ambasciata italiana''

Ucraina, interprete italiano a Kharkiv: ''Se Putin vuole si prenderà altro pezzo''
01 febbraio 2022 | 10.01
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''Moderatamente preoccupato''. Perché anche se in città ''non si vedono in giro truppe'', per l'interprete romano Marco Cirulli, che vive a Kharkiv in Ucraina a 30 chilometri dal confine russo da 15 anni, ''se Putin potrà prendersi un altro pezzo di territorio, lo farà''. All'Adnkronos spiega che ''per prudenza la gente ha iniziato a fare scorta di beni alimentari di prima necessità, ma per il resto continua comportarsi come faceva prima''.

Lui, alla scorta alimentare, per il momento non ha ancora provveduto perché, se una guerra ci sarà, non è questione di ore. ''Il ministero degli Interni ucraino parla del 20 febbraio, come data. Perché in questo momento c'è tanta neve e le temperatura sono alte per la stagione. Quindi per un carro armato avanzare in questa situazione è più difficile, mentre è meglio farlo con un freddo intenso perché il terreno è più compatto'', spiega. Accantonata, per il momento, l'ipotesi di tornare in Italia. ''Sarebbe difficile. Qui ho la mia famiglia, mia moglie, i nostri animali. Il lavoro. Rientrare tutti insieme, per il momento, non è possibile'', racconta.

Nel pomeriggio di oggi ''ci sarà un incontro con il personale dell'ambasciata italiana che ha convocato gli italiani residenti a Kharkiv'', prosegue, ''aspettiamo e vediamo''. Anche perché ''se non sappiamo esattamente cosa ha in testa Putin è difficile capire come evolverà - prosegue - Potrebbe anche usare un dispiegamento di forze come leva per ottenere concessioni dall'Ovest. Oppure come arma di distrazione per la sua stessa gente. Mentre c'è tutto questo rumore per il dispiegamento di truppe, Putin ha fatto incriminare Navalny e suoi collaboratori per terrorismo. Arrestati per reati fiscali, ora rischiano pene più pesanti. L'Ucraina potrebbe essere un modo per distrarre l'attenzione interna creando nemici esterni, come fanno sempre i dittatori''.

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