La fondatrice dell'associazione: "Incalcolabile il numero di animali morti da inizio conflitto"
Cani, gatti, galline, cavalli, ma anche cammelli e struzzi. Sono centinaia gli animali che dall'inizio della guerra in Ucraina sono stati salvati dai volontari dell'associazione UAnimals. "Due giorni fa abbiamo evacuato tre leoni dal parco ecologico di Kharkiv. Adesso si trovano a Kiev, ma presto li trasporteremo a Ponzan, in Polonia", racconta all'Adnkronos Olga Chevhaniuk, una delle fondatrici dell'associazione animalista, impegnata dal 2016 nella difesa degli animali, attraverso la promozione di leggi contro l'abuso, in particolare per vietare l'attività dei circhi e l'utilizzo di pellicce naturali.
Da quando lo scorso 24 febbraio la Russia ha invaso l'Ucraina, però, "la nostra attività - racconta Olga - è drasticamente cambiata: il nostro obiettivo principale è non lasciare morire di fame gli animali in tutte le regioni del Paese, specialmente in quelle in cui ci sono combattimenti in corso. Per questo forniamo alle strutture che ne hanno bisogno aiuti economici o, se non è possibile inviare denaro, direttamente mangime, medicine e gabbie".
Al call center dell'associazione, che gode di una rete di cento volontari distribuiti su tutte le regioni dell'Ucraina, "arrivano continuamente richieste di aiuto", prosegue Chevhaniuk. Secondo lei il numero degli animali feriti o morti dall'inizio della guerra "è incalcolabile. Possiamo solo prendere in considerazione i casi di cui siamo certi, come quello di una fattoria vicino a Kiev dove sono stati trovati trecento cavalli morti".
A uccidere gli animali durante il conflitto - riferisce la fondatrice di UAnimals - non sono solo i bombardamenti e la mancanza di cure e cibo, ma anche attacchi mirati contro di loro da parte degli occupanti russi: "Ci sono tantissimi episodi di questo tipo, dalle fucilazioni dentro ai rifugi, fino a casi in cui hanno attaccato le galline alla gola con le pinze e quelli in cui hanno mangiato i cani".
Dall'inizio del conflitto come UAnimals "abbiamo evacuato quasi 250 animali, ma una stima è impossibile da fare, perché andrebbero aggiunti anche tutti i casi di persone che chiamano il nostro call center, a cui noi forniamo direttamente il contatto dei volontari o di autisti disponibili ad aiutarli".
Gli animali evacuati sono sia quelli domestici, in primis cani e gatti, sia quelli salvati da fattorie, zoo e parchi ecologici. Vengono portati in altre regioni più sicure dell'Ucraina o all'estero. L'ultimo intervento è stato allo zoo Feldman di Kharkiv, dove oltre ai tre leoni già evacuati, si trovano - secondo l'organizzazione animalista "in pessime condizioni" - esemplari di babbuini, orsi, lama, zebre, struzzi, iene, pappagalli e tante altre specie esotiche.