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Guerra Ucraina, Tricarico: "Militari russi? Allo sbaraglio, mi auguro ribellione a ordini criminali"

Il generale all'Adnkronos: "Putin ha obiettivi ambiziosi, non sembra voglia sedersi al tavolo"

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19 marzo 2022 | 12.10
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Dalla Russia, nella guerra in Ucraina, "molti militari sono stati mandati allo sbaraglio, perlomeno quelli di leva, molti altri Putin ha intenzione di sacrificare alla sua visione folle. Non so che percezione ci sia nell'opinione pubblica russa di ciò che sta accadendo". Lo afferma all'Adnkronos il generale Leonardo Tricarico, ex capo di Stato maggiore dell'Aeronautica militare, sulle perdite nelle forze armate russe. Tra i militari russi, secondo il generale Tricarico, "c’è da augurarsi che il sentimento di ribellione verso veri e propri ordini criminali prevalga sulla paura della repressione".

"E' impossibile sapere gli obiettivi che Putin ha in testa, ma sono sicuramente ambiziosi" dice il generale Tricarico all'indomani del discorso del presidente russo Vladimir Putin allo stadio Luznki di Mosca. "C'è oggi una base negoziale già definibile e ci si potrebbe concentrare sullo status finale dell'Ucraina, ma non pare che Putin abbia voglia di sedersi al tavolo e avviare, su queste basi, le negoziazioni" aggiunge.

"La comunità internazionale che ha titolo e forza, come la Cina - sottolinea - dovrebbe mettere in piedi un gruppo di contatto e togliere ogni spazio di manovra impropria a Putin, convincendolo con le buone o le cattive".

Sulle spese per la Difesa, il generale Tricarico osserva: "Quando Berlusconi era al governo e disse che l'intezione era portare all'1,5% del Pil la spesa per la Difesa a tutti noi venne da sorridere, la rubricammo come una buona intenzione e, all'epoca eravamo allo 0,9% del Pil, eravamo tutti abbastanza scettici sul fatto che si potesse raggiungere quel risultato. Poi, con l'arrivo del ministro Guerini, si è vista una concreta inversione di tendenza che però ancora ci colloca tra i più parchi contributori, dal punto di vista finanziario, al funzionamento della Nato. Questo 2%, 'regalato' da Putin, è certamente un risultato ragguardevole della difesa italiana".

"Credo che l'indirizzo che abbiamo percepito nelle parole del Presidente del Consiglio sia da seguire con il massimo rigore, ossia la certezza che in larga parte le eccedenze rispetto agli stanziamenti pregressi vadano ad alimentare un'identità europea e la creazione di un esercito - conclude - Non c'è da inventare nulla e soprattutto c'è da fare in modo che il mondo europeo della difesa prenda in mano le redini delle decisioni e dia chiare indicazioni sulle scelte da operare nel settore industriale".

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