Per il portavoce Peskov, le parole del presidente Usa sono ormai solo "insulti personali" a Putin
Le dichiarazioni di Joe Biden su Vladimir Putin, che è tornato a definire 'criminale di guerra', 'dittatore omicida' e 'delinquente', stanno diventando "insulti personali". Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, che fa sapere di non voler rispondere al presidente degli Stati Uniti. Biden "ormai fa queste dichiarazioni su base giornaliera: data la sua irritabilità, stanchezza, e talvolta dimenticanza, che alla fine lo spinge a fare osservazioni aggressive, non daremo giudizi duri per non suscitare ancora più aggressività", ha affermato.
Ci sono molti Paesi che "non vogliono prendere ordini dallo 'zio Sam'", ha quindi detto il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, in un riferimento agli Stati Uniti, che accusa di voler trasformare il mondo "in un saloon americano". "Quello che l'America vuole - ha denunciato il capo della diplomazia di Mosca in un'intervista a Russia Today - è un mondo unipolare".