Varoufakis: "Accordo più o meno fatto"
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"Se i greci voteranno no" al referendum di domenica, "la loro posizione sarà drasticamente indebolita" nel processo negoziale con i creditori. Lo ha detto il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker in una conferenza stampa a Lussemburgo in occasione dell'avvio della presidenza lussemburghese dell'Ue. "Se voteranno sì - ha sottolineato - i negoziati saranno comunque difficili".
"Se i greci voteranno no, avranno fatto tutto tranne che rafforzare la posizione negoziale greca", ha avvertito ancora da Lussemburgo il presidente dell'esecutivo di Bruxelles, smentendo tra l'altro quanto detto dal ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis, secondo cui sarebbero ancora in corso negoziati.
VAROUFAKIS - Il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis, intervistato dalla radio irlandese Rte a due giorni dal referendum, ha sostenuto che l'accordo tra la Grecia e i creditori internazionali "è più o meno fatto". E ha rivelato che questa settimana sono continuati i colloqui tra il suo governo e la Commissione europea e la Bce.
"Che ci sia un sì o un no - ha detto Varoufakis - un accordo è in vista. Se ci sarà un sì, il governo greco andrà semplicemente a mettere la firma sulla proposta delle istituzioni del 25 giugno". Al contrario, "se ci sarà un no, posso assicurarvi che in questa settimana di impasse, abbiamo avuto delle proposte molto interessanti da funzionari europei, in modo confidenziale, e un accordo è più o meno fatto".
IL SONDAGGIO - Il sì al referendum di domenica in Grecia resta in lieve vantaggio. Secondo una rilevazione condotta dall'istituto Alco e pubblicata dal quotidiano Ethnos, il 44,8% dei greci voterebbe a favore del piano dei creditori internazionali, mentre i no si fermerebbero al 43,4%. Gli indecisi sono l'11,8%.
Dallo stesso sondaggio emerge che il 74% dei greci continua a volere che il Paese resti nella zona, contro il 15% che chiede il ritorno alla dracma ed un 11% che non si pronuncia in merito. Ieri, un sondaggio condotto da Gpo dava in vantaggio i sì con 47,1%, contro il 43,2% di no.
TSIPRAS - Ieri sera, in un'intervista con la televisione Ant1, il premier Alexis Tsipras aveva detto: "Se vince il no, ed il no è più forte, vi assicuro che il giorno dopo sarò a Bruxelles. La gente non deve preoccuparsi, perché 48 ore dopo il referendum avremo un accordo". Se, invece, a vincere fosse il sì, la scelta degli elettori greci sarà rispettata, aveva promesso.
"Naturalmente - aveva detto, senza parlare esplicitamente di dimissioni - agiremo secondo la Costituzione, non sulla base della nostra volontà. Attueremo la Costituzione, il volere del popolo sarà legge. Resterò nel mio ruolo come garante istituzionale e attiverò le necessarie procedure".