Il trumpismo sopravviverà a Trump. Ne sono convinti i fondatori dell'associazione 'Noi con Trump', circa 60mila iscritti come riporta il portale Web, convinti che il 45esimo presidente degli Stati Uniti abbia ''dato vita a qualcosa che non si fermerà davanti a un'eventuale sconfitta davanti alla Corte suprema''. Lo dichiara ad Adnkronos Claudio Loretti, uno dei fondatori del gruppo pro Trump, il ''primo in Italia a essere interamente dedicato a lui come persona, come politico e come Presidente degli Stati Uniti d'America''.
''Il cosiddetto trumpismo, che si identifica in tutta una serie di valori repubblicani che si rifanno al repubblicanesimo di Lincoln, ha colpito l'intero pianeta in una rivoluzione di concetti e di ideali che vanno in contrapposizione a quello che è il progressismo estremo verso il quale il mondo sta andando'', afferma Loretti.
Rispetto alla decisione di Trump di autorizzare la transizione con Joe Biden, Loretti sostiene che abbia fatto ''la scelta migliore dal punto di vista politico'', ha ''fatto ciò che era giusto fare come presidente in carica riconoscendo la scelta di Emily Murphy sul fatto che la Gsa ha intrapreso con una lettera ufficiale un percorso di sblocco fondi. Nella stessa lettera si evidenzia anche come la Murphy abbia dato messaggi importanti dai quali sembrerebbe che sia stata un po' pressata a intraprendere questa scelta''.
''Il problema - secondo Loretti - non è tanto riconoscere la vittoria di Biden, ma capire quelle che possono essere delle vulnerabilità del sistema elettorale americano e non solo''. Come associazione ''siamo dalla parte di Trump, ma anche convinti che la democraticità e la sovranità di uno stato siano sovrane. Per cui se ci sono eventuali frodi ed eventuali dubbi da chiarire, per il bene di tutto devono essere analizzati e non derisi'', va ''fatta chiarezza per chiarire se ci sono criticità molto gravi che possano aver inficiato il risultato delle elezioni''. Per questo, conclude, ''confidiamo nella giustizia''.