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Giovedì a Montecitorio l'orchestra lirica di Odessa

Per Poletti, direttore di Odessa Journal, è ''un'occasione per ribadire il legame tra l'Italia e l'Ucraina. La guerra si combatte anche con la musica''

Giovedì a Montecitorio l'orchestra lirica di Odessa
20 febbraio 2024 | 15.35
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A quattro mesi dall'inizio dell'aggressione russa dell'Ucraina, due anni fa, il coro del Teatro Nazionale Accademico dell'Opera e del Balletto di Odessa ha cantato in piazza il 'Va Pensiero' del Nabucco di Giuseppe Verdi. ''Il peggio è passato'', dissero allora gli abitanti di Odessa, che ''è una città che viene continuamente attaccata come Kiev, ma reagisce con fatalismo e serenità''. Ed è proprio l'Orchestra del teatro di Odessa che, dopodomani, si esibirà a Montecitorio perché ''attraverso la musica lirica italiana si ha un'occasione per ribadire il legame tra Italia e Odessa, ma anche per ricordarci che c'è una guerra che si combatte anche con la musica a la cultura, tenendo alto il morale''. Così ad Adnkronos Ugo Poletti, direttore del giornale online in lingua inglese 'The Odessa Journal', media partner del concerto "Elegia per la pace" che sarà introdotto dal presidente della Camera Lorenzo Fontana. E che è stato possibile anche grazie al contributo personale del console onorario d'Italia a Odessa, Vladyslav Shtamburg.

''Nel teatro dell'Opera di Odessa, che è il cuore musicale e culturale della città, si canta in italiano. Dalla sua fondazione la musica lirica italiana rappresenta la maggior parte del suo repertorio'', spiega Poletti ricordando ''i cantanti, i musicisti, i direttori d'orchestra che continuano a venire dall'Italia nonostante la guerra''. Perché l'Italia, prosegue l'imprenditore, sta facendo moltissimo per Odessa. Il pensiero va all'impegno italiano per la ricostruzione della Cattedrale della Trasfigurazione bombardata dai russi nel luglio dello scorso anno. ''Sono iniziati i lavori di manutenzione a partire dal rifacimento del tetto, per evitare che piovesse e nevicasse dentro'', spiega Poletti. ''L'Italia ha offerto generosamente il suo contributo approvando un anticipo di 500mila euro per coprire i costi di riparazione'' dell'edificio di culto, ha spiegato Poletti che vive a dieci minuti a piedi dalla cattedrale.

Ma non solo. ''Non c'è solo la ricostruzione della Cattedrale, ma c'è un progetto molto più ambizioso. Il ministero degli Esteri ha annunciato che stanzierà 45 milioni di euro nei prossimi tre anni, con i fondi della cooperazione, per riparare una cinquantina di edifici a Odessa che sono stati danneggiati, qualcuno distrutto, dai droni'' lanciati dai russi, spiega Poletti. ''Questi fondi del ministero degli Esteri saranno dati all'Unesco, che fa da coordinatore dei progetti, per riuscire, grazie al contributo italiano, a resistituire alla città la sua bellezza dove è stata violata, ma anche a sostenerne lo sviluppo economico e sociale''.

Perché Odessa, ''la città infedele'' secondo i russi, vuole ''sancire il suo legame con l'Italia attraverso la musica e la cultura''. Nonostante gli allarmi missilistici, ''tutte le sere c'è gente che va ai concerti al Teatro do Odessa ad ascoltare Verdi, Donizetti, Puccini'' racconta Poletti, sottolineando il ''segnale di forza morale che arriva dalla musica''. Autore del saggio 'Nel cuore di Odessa', Poletti spiega che ''la musica è diventato uno strumento cultuale identitario degli ucraini. E non mi riferiscono solo al fatto di cantare insieme l'inno nazionale, ma alle tante canzoni popolari antiche che sono diventate canti di battaglia''. Inoltre ''la musica è diventata un modo per rendere più popolare e identitaria la lingua ucraina. Anche a Odessa, dove tutti parlano russo, si comincia a parlare ucraino'', conclude.

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