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Germania, si apre la corsa al dopo Merkel

Al via il 16 gennaio con la designazione da parte della Cdu, l'Unione cristiano-democratica, del nuovo presidente del partito, che succederà a Annegret Kramp-Karrenbauer: tre i candidati in lizza

(Foto Afp)
(Foto Afp)
10 gennaio 2021 | 13.21
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Il 16 gennaio si apre in Germania la corsa per la successione ad Angela Merkel, con la designazione da parte della Cdu, l'Unione cristiano-democratica, del nuovo presidente del partito, che succederà a Annegret Kramp-Karrenbauer. Un primo passo, in attesa della successiva scelta - da parte dei partiti dell'Unione, Unione cristodemocratica, Cdu e Unione cristianosociale, Csu - di un candidato comune per la corsa alla cancelleria, in vista delle elezioni per il rinnovo del parlamento federale, in programma per il 26 settembre, le prime, da 16 anni a questa parte, senza Angela Merkel.

Tra i due, altri importanti appuntamenti elettorali, con i rinnovi dei parlamenti regionali di Renania-Palatinato e Baden-Wuerttenberg il 14 marzo, in contemporanea con le elezioni locali in Assia, in un anno che vedrà gli elettori tedeschi tornare alle urne per eleggere rappresentanti locali o regionali anche in altre 5 regioni (Turingia, Sassonia-Anhalt, Bassa Sassonia, Berlino, Meclemburgo-Pomerania anteriore).

I candidati in lizza per i vertici della Cdu sono tre: Armin Laschet, Friedrich Merz, Norbert Roettgen.

Laschet è premier del NordReno Westfalia, cuore industriale della Germania e stato più popoloso del paese. Vicino a Merkel, il 59enne originario della città di Aquisgrana, cattolico, ha sostenuto la cancelliera contro i detrattori della sua politica migratoria in occasione dell'apertura del paese ai rifugiati in fuga dalla guerra, nel 2015. Membro della Cdu dal 1979, ha ricoperto incarichi diversi nel partito, a livello locale, statale, federale.

Merz, 65 anni, giurista esperto di diritto finanziario sembra non aver mai rinunciato al suo sogno di diventare cancelliere. E' stato battuto di misura al suo primo tentativo di assumere la guida della Cdu dopo la rinuncia di Merkel, nel dicembre 2018. A spuntarla fu la candidata più vicina alla cancelliera, Annegret Kramp-Karrenbauer, poi costretta ad annunciare la rinuncia alcuni mesi più tardi dopo una lunga serie di gaffe e rivolte interne al partito. Vicino a Wolfgang Schaeuble, è popolare tra chi, nella base della Cdu, si è opposto alle politiche migratorie di Merkel e accusa la cancelliera di aver spostato il partito a sinistra ma non può contare su una vasta rete di appoggio nell'apparato del movimento.

Roettgen è il presidente della Commissione Esteri del Bundestag, già ministro dell'Ambiente, costretto da Merkel a lasciare l'incarico dopo la sconfitta ad opera dei socialdemocratici alle elezioni del 2012 nel NordReno Westfalia. E' entrato nella Cdu giovanissimo. Nel parlamento dal 1994, ministro dell'Ambiente nel 2009, presidente della Commissione Esteri dal 2014.

Alla corsa per la candidatura alla cancelleria per l'Unione - di solito riservata al leader della Cdu - si unisce questa volta anche il 53enne Markus Soeder, al momento non candidato ufficialmente ma di fatto considerato da tutti come il favorito. Il premier bavarese - dal 2018 - e leader Csu - dal 2019 - ha scelto di adottare una linea politica più vicina a Merkel e alla Cdu di quanto non abbiano fatto i suoi predecessori, e Soeder appare oggi come il candidato cui Merkel guarda con maggior favore.

Infine, Jens Spahn: Il popolarissimo ministro della Salute, ufficialmente candidato in tandem con Laschet per la presidenza della Cdu, avrebbe recentemente sondato i vertici del partito per capire quali chance avrebbe di aspirare ad una candidatura per la cancelleria.

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