"Intendo resistere". A dirlo è il candidato della destra francese alle presidenziali Francois Fillon in un messaggio video diffuso su Facebook. "Intendo chiarire le cose perché non ho niente da nascondere", ha affermato pochi minuti dopo in un'attesa conferenza stampa, riferendosi allo scandalo del presunto impiego fittizio di sua moglie Penelope come assistente parlamentare.
"Ho impiegato mia moglie come collaboratrice" e il salario che le veniva versato era "perfettamente giustificato", ha spiegato Fillon, che ha quindi sottolineato come la moglie abbia lavorato anche con il deputato che lo ha sostituito quando lui era primo ministro, per "mantenere un legame con la sua circoscrizione". L'assenza di un badge e di un account di posta elettronica non provano niente, ha detto il candidato, secondo il quale la moglie lo ha aiutato nelle "tante azioni modeste, nell'ombra" che sono "indispensabili alla democrazia locale". E quando una giornalista gli ha chiesto se intenda restituire il salario pagato alla moglie, Fillon ha risposto di non pensarci proprio, dato che la moglie, laureata in legge, ha effettivamente svolto il suo lavoro. Per chiarire tutto, Fillon ha annunciato che i contratti della moglie saranno pubblicati su Internet.
Il candidato della destra ha sottolineato che il salario pagato alla moglie e ai figli come assistenti parlamentari non è mai stato nascosto, né sottratto al fisco. E ha lanciato una stilettata agli altri politici che si avvalgono della collaborazione dei familiari, come permette la legge francese. "Ho cessato da più di tre anni ogni collaborazione con la mia famiglia, contrariamente a molti di quelli che oggi mi fanno la lezione", ha affermato
"Non ho nascosto nulla, tutto era legale...ma lavorando con mia moglie e i miei figli, ho privilegiato questa collaborazione di fiducia che oggi suscita sospetto. E' stato un errore e mi scuso con i francesi".