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Esplosione a New York, 29 feriti

(Foto Afp)
(Foto Afp)
18 settembre 2016 | 07.27
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Forte esplosione ieri sera a New York. Intorno alle 20.30 ora locale (in Italia era già notte) un ordigno è scoppiato nell'affollato quartiere di Chelsea, a Manhattan. Sono 29 le persone rimaste ferite, tutte già dimesse dall'ospedale.

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La deflagrazione è avvenuta all'angolo tra la 23esima strada e la sesta avenue, nel quartiere elegante e a pochi passi dal Flatiron Building e da Eataly. Secondo le prime ricostruzioni, l'ordigno era in un cestino metallico. Scattato il piano antiterrorismo, tutta la zona è stata isolata dai reparti speciali.

Il momento dell'esplosione /Video

La polizia ha trovato anche un secondo ordigno, sempre nel quartiere Chelsea, una pentola a pressione con dei fili che fuoriuscivano dal coperchio collegati a un telefono cellulare. Si tratta di un ordigno del tipo di quello utilizzato per l'attentato alla maratona di Boston del 2013.

Inoltre, un pacco sospetto è stato rinvenuto sulla 27esima strada, a pochi isolati dalla 23esima dove è avvenuta l'esplosione di ieri sera. Il pacco è stato rimosso ed è adesso al vaglio della polizia.

Al momento non ci sono prove di "una connessione con il terrorismo internazionale" ha detto il governatore di New York, Andrew Cuomo, parlando dell'esplosione a Chelsea nel corso di una conferenza stampa, e chiarendo tuttavia che si è "alla fase iniziale" delle indagini. Cuomo ha poi confermato che 29 persone sono rimaste ferite e che è "una fortuna" che non ci siano state vittime. "Non abbiamo trovato alcuna connessione con l'Is", ha ribadito Cuomo.

"Non abbiamo ragione di credere in questo momento che ci sia un'altra minaccia immediata" ha assicurato il governatore, annunciando tuttavia che negli aeroporti, nelle stazioni della metro e nei terminali dei bus saranno dispiegati altri mille agenti della polizia e della Guardia nazionale.

"Troveremo chiunque abbia piazzato queste bombe e lo consegneremo alla giustizia" ha aggiunto Cuomo. "Non permetteremo a questo genere di persone e a questo genere di minacce di stravolgere la nostra vita a New York - ha poi scandito - Questo è quello che vogliono fare, ma non glielo consentiremo. Questa è la libertà, questa è la democrazia e non gli permetteremo di portarcele via".

Le motivazioni dei responsabili dell'attentato a New York restano per il momento sconosciute e per ora non è arrivata alcuna rivendicazione, hanno detto in una conferenza stampa il sindaco della Grande Mela, Bill De Blasio, e il capo della polizia della città, James O'Neill. "Sappiamo che c'è stata una bomba, questo è chiaro - ha affermato De Blasio - Ma bisogna lavorare ancora molto per sapere quali motivazioni ci sono dietro: se si tratti di una motivazione personale o di una motivazione politica non lo sappiamo ancora". O'Neill ha aggiunto che "nessuno ha rivendicato la responsabilità dell'esplosione".

In precedenza il sindaco aveva precisato che "non c'è alcun collegamento tra l'esplosione di Chelsea e quella avvenuta nel vicino stato del New Jersey". Ieri pomeriggio, infatti, una bomba nascosta in un contenitore della spazzatura è esplosa in New Jersey, lungo il percorso di una maratona di beneficenza promossa dai Marines Usa. In questo caso non ci sono stati feriti.

L'esplosione a Manhattan è avvenuta proprio alla vigilia dell'arrivo a New York del presidente Barack Obama e di altri 191 capi di Stato e di governo, tra i quali anche il premier Matteo Renzi, che dovranno partecipare domani al summit dei rifugiati e poi all'assemblea generale dell'Onu. Il presidente Obama era a Washington e stava partecipando a un pranzo di gala del Black Caucus insieme alla candidata democratica alla Casa Bianca, Hillary Clinton.

Obama ha ricevuto un briefing sull'esplosione avvenuta a New York. Lo ha riferito un portavoce della Casa Bianca affermando che le cause della deflagrazione "rimangono oggetto di indagine" e che "il presidente sarà aggiornato non appena ulteriori informazioni saranno disponibili".

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