La decisione dopo il tam tam in rete. Ma nella Striscia mancano i terminali
Alla fine la mobilitazione internazionale ha convinto Elon Musk che ha annunciato la disponibilità dei servizi di Starlink a Gaza, anche se - ha precisato in un post - il sistema di comunicazioni satellitari "supporterà la connettività alle organizzazioni umanitarie riconosciute a livello internazionale a Gaza".
Da ieri sera sui social era partito un tam tam incessante in cui si invitava il miliardario sudafricano a essere "l'eroe dei palestinesi: apri Starlink, come hai fatto con l'Ucraina!". Mentre le truppe israeliane colpivano nella zona nord di una Gaza senza luce né comunicazioni telefoniche o internet sui profili twitter palestinesi (e non solo) era partita una campagna globale che sotto l'hashtag #starlinkforgaza chiedeva a Musk di garantire le comunicazioni a una Striscia ormai isolata. Nella notte Paltel, una delle due società di telecomunicazioni che forniscono servizi a Gaza, aveva confermato che tutte le comunicazioni all'interno di Gaza e tra la Striscia e il mondo esterno erano state interrotte.
Tuttavia Musk ha anche aggiunto, in un secondo post che "non è chiaro chi abbia l’autorità per i collegamenti via terra a Gaza, ma sappiamo che nessun terminale ha richiesto un collegamento in quella zona", evidenziando l'assenza di infrastrutture adatte alla connessione satellitari.