The Donald studia il primo tweet dopo la riammissione sul social e chiede a Meta di riaprire le porte di Fb
In vista della nuova campagna presidenziale per le elezioni Usa 2024, Donald Trump si prepara a riprendere il controllo del suo principale strumento elettorale, i social media da dove è stato bandito dopo l'assalto al Congresso del gennaio 2021. In effetti l'ex presidente ha riavuto il suo account su Twitter dal nuovo patron Elon Musk, anche se ancora non ha ripreso a twittare perché - dice - preferisce continuare ad esternare sul suo social Truth. Ora chiede ufficialmente di poter ritornare anche su Facebook.
"Noi crediamo che il divieto imposto all'account del presidente Trump su Facebook abbia distorto drasticamente ed inibito il dibattito pubblico", si legge in una lettera inviata dalla campagna di Trump a Meta, una cui copia è stata ottenuta da Nbc News, in cui ci chiede "un incontro per discutere una veloce riammissione del presidente Trump sulla piattaforma".
Nella lettera si fa appello alla libertà di espressione, ma non si minaccerebbe nessuna azione legale, che secondo alcuni Trump stava valutando. Da parte sua Facebook fa sapere che "annuncerà una decisione nelle prossime settimane in linea con il processo stabilito", riferendosi al fatto che ha stabilito di rivedere ogni due anni il divieto imposto a Trump.
Riguardo a Twitter, fonti repubblicane vicine all'ex presidente pensano che "Trump probabilmente tornerà a twittare, l'unica domanda è quando e come". "Ne sta parlando da settimane", rivelando ancora, sottolineando comunque che Trump decide sempre di testa sua e quindi "nessuno può indovinare quello che dirà e quando".
Intanto, rivelano altre fonti informate, da settimane membri del suo staff gli stanno proponendo idee per il suo primo tweet con cui ritornare, dopo due anni, nel social che è stato lo strumento principale di comunicazione della sua campagna elettorale e anche della sua presidenza.
Sul fronte di Facebook, viene fatto notare che ora Trump ha nella nuova maggioranza repubblicana alla Camera uno strumento di pressione: "se Facebook vuole andare allo scontro benissimo, ma la Camera è uno strumento di pressione e mantenere Trump fuori dal social è solo una mossa politica", dicono le fonti ricordando la lettera con cui esponenti dem hanno chiesto a Facebook di confermare il bando di Trump.