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Crisi Ucraina-Russia, stallo dopo colloquio tra Biden e Putin: le news

Blinken: "Nessun dovrà sorprendersi in caso di incidente provocato da Mosca"

(Foto Afp)
(Foto Afp)
13 febbraio 2022 | 12.09
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Crisi Ucraina-Russia, la tensione resta altissima. Continuano gli sforzi diplomatici, ma dalla telefonata tra il presidente Usa Biden e il presidente russo Putin non è arrivata la svolta sperata.

17.56 - La Missione speciale di monitoraggio dell'Osce in Ucraina ha assicurato che porterà avanti la sua missione nell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk, nella regione del Donbass nell'Ucraina orientale, anche se gli osservatori britannici e americani decideranno di ritirarsi.

"Anche se tutti i rappresentanti di tutti i paesi lasceranno l'ufficio della Missione speciale di monitoraggio dell'Osce a Donetsk, il lavoro continuerà", ha affermato un portavoce del Centro congiunto per il monitoraggio e il coordinamento sul cessate il fuoco.

17.12 - Critiche al ministro della Difesa britannico, Ben Wallace, per il riferimento alla Conferenza di Monaco del 1938 in merito agli sforzi diplomatici volti a prevenire un'invasione russa dell'Ucraina arrivano da Kiev, per il tramite dell'ambasciatore a Londra, Vadym Prystaiko: non è il momento giusto per "offendere i nostri partner", ha dichiarato.

Wallace aveva parlato di una "ventata di Monaco nell'aria", un'allusione all'accordo che permise l'annessione dei Sudeti da parte della Germania nel 1938 ma non riuscì ad evitare lo scoppio della seconda guerra mondiale. Per l'ambasciatore ucraino a Londra, il panico scatenato dall'allarme occidentale potrebbe fare il gioco di Vladimir Putin.

"Non è il momento più adatto per offendere i nostri partner nel mondo ricordando loro ciò che non servì a procurare la pace ma al contrario la guerra", ha affermato parlando con la Bbc. "Il panico è diffuso non solo tra la gente, ma a livello di mercati finanziari", ha aggiunto, spiegando che questo "sta causando effetti negativi per l'economia ucraina nella stessa misura in cui li causano le partenze dall'ambasciata".

16.41 - Due aerei americani carichi di materiale bellico destinato a rafforzare le difese ucraine sono atterrati oggi a Kiev. Ad annunciarlo è stata l'ambasciata statunitense in Ucraina. Gli aiuti rientrano "nei 200 milioni di dollari il cui esborso è stato recentemente autorizzato e includono munizioni e lanciagranate a spalla", si legge in un comunicato su Twitter.

15.53 - Il premier israeliano Naftali Bennett ha chiesto ai suoi concittadini in Ucraina di lasciare il paese prima possibile di fronte al rischio di un'invasione russa. "Non sappiamo quali saranno gli sviluppi tra Russia ed Ucraina. Come il resto del mondo, speriamo che le tensioni cesseranno senza escalation. Tuttavia nostro obbligo primario è quello di occuparci dei cittadini israeliani". "Ancora una volta mi rivolgo agli israeliani: tornate a casa!", ha affermato. "Non correte rischi inutili. Non aspettate di arrivare ad una situazione in cui vorrete a tutti i costi tornare ma non saremo in grado di farvelo fare. Siate responsabili per la vostra vita, lasciate l'Ucraina prima possibile e venite qui".

15.32 - Il governo tedesco considera la situazione relativa alla crisi ucraina "estremamente pericolosa". Il "quadro generale molto preoccupante" inciderà in modo significativo sui colloqui con i presidenti Volodymyr Zelenskyi e Vladimir Putin del cancelliere Olaf Scholz, lunedì a Kiev e martedì a Mosca, hanno riferito fonti governative citate da Focus.de. L'obiettivo delle due visite è quello di mantenere il filo dei colloqui con la Russia sulla de-escalation. Si tratta, è stato spiegato, di sostenere un dialogo sulle richieste di entrambe le parti. "Non solo siamo pronti a tenere tali colloqui, ma li stiamo anche chiedendo attivamente".

14.46 - ''L'auspicio è che la guerra venga evitata, ho sentito i ministri che hanno più competenza di me sulla questione e c'è massima attenzione di tutto il nostro governo, l'Italia farà tutto il possibile per evitare la guerra''. Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza ospite di Mezz'ora in più su 'Rai3'.

14.30 - "Se la Russia ha dei dubbi o vuole sollevare qualsiasi questione sulla Nato o sull'UE, siamo aperti a dialogare con loro e a creare misure di rafforzamento della fiducia, ma è necessario allentare la tensione. Il dialogo non può essere condotto sotto pressione militare. A dichiararlo è stato il Ministro degli Affari Esteri del governo di Madrid, José Manuel Albares. Il ministro ha sottolineato che non bisogna dimenticare "la posta in gioco" in questo conflitto, né "la stessa legalità internazionale, i principi della Carta delle Nazioni Unite, che all'articolo 2 vieta chiaramente l'uso della forza". "Né possiamo rifiutare un principio che è inerente alla costruzione dell'Europa, come l'integrità territoriale degli Stati, l'uguaglianza sovrana di ciascuno Stato, la possibilità per le organizzazioni internazionali ed europee di decidere chi sono i loro membri", ha aggiunto.

14.20 - La Polonia si sta preparando ad accogliere rifugiati provenienti dalla vicina Ucraina nel caso di una escalation della crisi con la Russia. A dichiararlo è stato oggi il ministro dell'Interno del governo di Varsavia, Mariusz Kaminski. La Polonia sta considerando una serie di scenari: "Uno di questi prevede di preparare i vertici delle amministrazioni regionali al possibile afflusso di rifugiati dall'Ucraina che, in caso di conflitto, potrebbero cercare rifugio nel nostro paese", ha scritto su Twitter.

Albares ha sottolineato che c'è una pressione da parte di 120.000 soldati russi al confine ucraino, il che "non è compatibile con alcuna esigenza difensiva della Russia", ma, ha voluto far presente al contempo che restano aperti i canali del dialogo, nel consiglio Nato-Russia, nell'ambito dell'Osce e nelle riunioni bilaterali. Il mondo - ha infine sottolineato - non può permettersi di "tornare indietro nel tempo", un tempo in cui la guerra era "un modo per risolvere le divergenze in Europa" e non lo erano il dialogo e la diplomazia, "un tempo di sfere di influenza, un tempo di muri e recinzioni". Tuttavia, ha ricordato che la Spagna non esclude "la dissuasione attraverso massicce sanzioni economiche" se necessario, come i partner europei e alleati transatlantici.

14 - L'Ucraina si è impegnata oggi a mantenere aperto ai voli internazionali lo spazio aereo del paese. "Lo spazio aereo resta aperto e lo stato sta lavorando per prevenire i rischi per le compagnie aeree", ha annunciato il ministero delle Infrastrutture dopo una riunione di emergenza dedicata al rischio che il paese resti escluso dai voli internazionali.

13.29 - L'ambasciatore ucraino a Berlino ha tacciato di "ipocrisia tedesca" il rifiuto di Berlino di fornire armi difensive all'Ucraina. "Nessuna arma per l'autodifesa dell'Ucraina contro l'invasione militare russa ma 366 milioni di euro di esportazioni tedesche di beni a duplice uso verso la Russia nel solo 2020 che possono essere destinati ad aumentare la produzione di armi. Indipendentemente dalle sanzioni Ue", ha scritto su Twitter.

13.12 - Alla Russia "non frega nulla" del rischio di sanzioni occidentali in caso di invasione dell'Ucraina. A dichiararlo senza mezzi termini è stato l'ambasciatore russo in Svezia, Viktor Tatarintsev. "Scusatemi per l'espressione, ma non ce ne frega niente di tutte le loro sanzioni", ha detto ad Aftonbladet in un'intervista divulgata sul sito web del quotidiano svedese. "Ci hanno già imposto talmente tante sanzioni, che in un certo senso hanno avuto effetti positivi sulla nostra economia e sulla nostra agricoltura", ha aggiunto. "Siamo più autosufficienti e siamo stati capaci di rafforzare le nostre esportazioni. Non abbiamo formaggi italiani o svizzeri, ma abbiamo imparato a fare formaggi russi altrettanto buoni utilizzando ricette italiane o svizzere. Nuove sanzioni non avrebbero nulla di positivo, ma non sono così negative come sostiene l'Occidente".

Tatarintsev ha poi accusato i paesi occidentali di non comprendere la mentalità russa: "Più l'Occidente fa pressioni sulla Russia, più forte sarà la risposta russa". Mosca, ha assicurato infine, cerca di evitare una guerra: "E' l'auspicio più sincero dei nostri responsabili politici. L'ultima cosa che la gente vuole in Russia è la guerra".


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