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Coronavirus, "studi su vaccini al via non prima di aprile"

Il vice direttore dell'Agenzia europea dei medicinali: "Ci vorranno diversi mesi, ma pronti ad abbreviare tempi dossier". Creata task force contro la carenza dei farmaci con la Commissione europea e gli stati membri

Foto Fotogramma
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06 marzo 2020 | 12.21
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"Per quanto riguarda i vaccini, sono necessari prodotti che includano gli antigeni del nuovo virus; i vaccini per Sars e Mers non possono essere riproposti in quanto tali. Le tempistiche per lo sviluppo sono difficili da prevedere al momento, ma i primi studi clinici preliminari non inizieranno prima di aprile, maggio". Lo ha affermato il vice direttore esecutivo dell'Agenzia europea dei medicinali (Ema), Noël Wathion, nel corso dei lavori del Consiglio straordinario Epsco sull'epidemia del nuovo Coronavirus a Bruxelles.

"Ciò significa - ha specificato - che prima che i vaccini candidati siano pronti per grandi studi clinici, ci vorranno diversi mesi da oggi. Tuttavia, l'Ema è pronta a valutare tutte le domande di autorizzazione all'immissione in commercio entro i termini più brevi possibili".

"Ema -ha spiegato- è in contatto con le aziende farmaceutiche per supportare e guidare lo sviluppo iniziale di terapie e vaccini, così come con le autorità di regolamentazione internazionali e l'Organizzazione mondiale della sanità, con cui si stanno definendo le priorità e l'analisi delle prime prove disponibili. Principalmente si tratta di agenti 'riproposti'", cioè già approvati per altre indicazioni, o "agenti sperimentali con attività antivirale che sono o saranno studiati sia per il trattamento, che per la profilassi".

L'Agenzia europea dei medicinali insieme alla Commissione europea e agli Stati membri ha istituito "una struttura dedicata per la gestione delle crisi legate a carenze di farmaci causate da eventi importanti, chiamata Gruppo direttivo esecutivo dell'Ue sulle carenze di medicinali (Eu Executive Steering Group on shortages of medicines caused by major events)", ha annunciato Wathion.

"Questo gruppo - ha spiegato - è presieduto dalla Commissione Ue, con l'Ema e rappresentanti degli Stati membri. Il suo compito è quello di fornire una direzione strategica per un'azione urgente e coordinata per gestire il rischio di carenze di approvvigionamento, in caso di crisi causata da un evento grave come Covid-19. Il primo incontro si è tenuto mercoledì scorso".

Per quanto riguarda il potenziale impatto dell'epidemia in Europa "sull'offerta di farmaci, si può affermare che attualmente non si sono verificate carenze, che la situazione è monitorata su base continuativa e che sono state avviate iniziative per avere un quadro il più chiaro possibile su potenziali problemi di approvvigionamento".

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