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Coronavirus, Pechino: "Prematura indagine su origini"

Nuove accuse a Pompeo: "Mente, replicare è perdere di tempo"

(Afp)
(Afp)
18 maggio 2020 | 12.37
LETTURA: 2 minuti

Per la Cina è "prematuro" l'avvio di un'indagine sulle origini e sulla diffusione del coronavirus. E' quanto ha detto il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Zhao Lijian, in dichiarazioni riportate dai media internazionali dopo il consueto briefing con la stampa. Il portavoce ha sottolineato come "la stragrande maggioranza dei Paesi nel mondo" non consideri "finita" la pandemia.

Le dichiarazioni di Zhao arrivano nel giorno in cui all'Assemblea dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) viene presentata una bozza di risoluzione che chiede un'indagine indipendente sulle origini e la diffusione del virus. La Cina, ha precisato Zhao citato dal South China Morning Post, ha avuto colloqui sulla risoluzione e, pur sostenendo un'indagine dell'Oms sulle "origini animali" del virus e una valutazione sulla gestione della crisi da parte dell'Organizzazione, ritiene che non sia questo il momento. "Durante i negoziati - ha affermato nelle dichiarazioni riportate dal giornale di Hong Kong - la maggior parte dei Paesi ha detto che la pandemia non è finita e il lavoro più urgente è cooperare nella battaglia contro l'epidemia. Non è il momento per avviare subito una valutazione e un'indagine sulle origini del virus".

Pechino è poi tornato ad accusare Mike Pompeo dopo giorni di scintille tra Pechino e Washington sull'origine della pandemia. Il segretario di Stato Usa, "da un po' di tempo, diffonde menzogne di ogni tipo" e replicare alle "sue bugie è una perdita di tempo per tutti", ha affermato il portavoce in dichiarazioni riportate dal Global Times.

Parole che arrivano dopo quelle di Pompeo in un'intervista al sito Breitbart: "Sappiamo che è iniziato a Wuhan, ma - ha detto - non sappiamo da dove e da chi, e queste sono cose importanti". Per settimane Pompeo ha sostenuto la teoria secondo cui le origini del virus sarebbero da rintracciare nell'Istituto di Virologia di Wuhan, la megalopoli cinese in cui si è inizialmente manifestato il coronavirus. A inizio mese il segretario di Stato ha parlato di "indizi enormi" sul fatto che l'origine del virus sia in un laboratorio della città, poi ha ammesso che gli Stati Uniti non hanno la "certezza".

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