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Chi se ne frega delle critiche, super Melania contro tutti

Melania Trump (Afp) - AFP
Melania Trump (Afp) - AFP
08 novembre 2017 | 14.38
LETTURA: 7 minuti

Più popolare del marito, ma criticata e schernita almeno quanto lui. Su Melania Trump, a un anno dall'insediamento di 'The Donald' alla Casa Bianca ne hanno dette (e scritte) di tutti i colori. Che è insofferente al marito, che scimmiotta le first lady del passato, che veste abiti costosissimi e non riesce a rinunciare ai tacchi a spillo neanche durante un uragano. C'è chi ha messo in dubbio la legalità del suo ingresso negli Stati Uniti e chi ha provato a macchiare il suo passato da modella, con insinuazioni risultate poi infondate. I più maligni dicono che abbia una sosia per accompagnare il marito durante le uscite pubbliche. Cattiverie gratuite, che scoraggerebbero chiunque.

Ma non lady Trump, però, che non sembra mai scomporsi, mostrando ogni giorno di avere una tempra d'acciaio. L'ex modella che viene dall'Est non si lascia scalfire dalle critiche dei detrattori. Non ha mai speso una parola contro chi nei suoi confronti usa toni feroci. Mai nessuna replica, nessun segno di cedimento, niente. E mentre ogni sua uscita pubblica fa scorrere fiumi d'inchiostro e impennare le interazioni sui social, l'ex top model slovena continua a raccogliere consensi tra gli americani, scalando i vertici della popolarità a stelle e strisce.

A parlare per lei, del resto, sono i numeri. Come il recente sondaggio della Cnn, secondo il quale il 44% degli americani esprime un parere favorevole verso Melania. Non ci sono dubbi: la più amata della Trump family è lei. In un anno, la Flotus che sembrava messa all'angolo da Ivanka, la figlia prediletta del presidente, si è dimostrata invece all'altezza del ruolo che ricopre. Sempre discreta, elegantissima e con un gusto impeccabile nello stile, Melania è riuscita a mantenere un profilo basso senza per questo dare l'impressione di brillare di luce riflessa. In fondo, è questo il segreto del suo successo: piace perché è indipendente. E continua a farlo nonostante le accuse, le critiche e le stilettate sferrate nei suoi confronti.

LE ACCUSE DI PLAGIO - Forse l'unico passo falso Melania l'ha commesso l'anno scorso, durante la convention repubblicana. Molti notano che il suo attesissimo discorso richiama in alcuni passaggi quello pronunciato nel 2008 da Michelle Obama. Una dipendente della Trump Organization, Meredith McIver, ammette di aver avuto un ruolo nella stesura del discorso e si scusa. Da allora Melania decide di limitare i suoi discorsi, salvo qualche intervento, non esente da commenti pungenti. Come quello pronunciato all'Onu qualche settimana fa contro il bullismo, quando in rete molti le fanno notare che in quanto a bulli, dovrebbe iniziare dal marito.

STILISTI CONTRO - Qualche giorno dopo l'elezione di Trump, tra gli addetti ai lavori del fashion inizia a serpeggiare l'idea di sabotare lo stile di Melania Trump. Guida la protesta tale Sophie Theallet, una stilista di origini francesi che ha più volte vestito Michelle Obama, e che prende posizione contro il presidente eletto. In una lettera aperta afferma che non proporrà le sue creazioni a Melania. Al suo appello risponde persino Tom Ford, uno dei creativi più iconici d'America, che rivela di non avere intenzione di proporre le sue creazioni alla first lady. Melania però se ne frega. Anche per il ballo inaugurale, crea a quattro mani con Hervé Pierre l'abito che indossa e che ora è esposto allo Smithsonian.

Non sorprende, del resto, visto che è abituata a scegliere da sé gli abiti che indossa. E così fa sempre. Sceglie indistintamente capi italiani (con un debole, pare, per Dolce e Gabbana) e francesi (Dior e Balmain) senza snobbare gli americani Marc Jacobs, Carolina Herrera, Michael Kors, Hervé Pierre, J. Mendel, e Ralph Lauren.

LE INSINUAZIONI SUL PASSATO - Bersagliata durante la campagna elettorale del marito, non si piega mai, neanche quando il quotidiano britannico 'Daily Mail' riporta indiscrezioni sul passato dell'ex modella riguardanti una sua presunta attività di escort negli anni '90. Il quotidiano solleva dubbi sulla regolarità del suo permesso di soggiorno negli Usa in quegli anni. Melania attacca e querela il tabloid britannico per aver riportato indiscrezioni "al 100% false", vincendo la causa. Qualche settimana prima aveva smentito le ricostruzioni del sito 'Politico', che indicavano presunte irregolarità nel suo status di immigrata negli Stati Uniti, ai tempi in cui lavorava come modella.

SEPARATI IN CASA - Melania e Donald Trump separati in casa? Qualche mese fa c'è chi prova a insinuarlo. A mettere la pulce nell'orecchio dei cittadini americani è il magazine 'Us Weekly' sostenendo che tra il presidente statunitense e la first lady non siano rose e fiori. Anzi, l'ex modella slovena sarebbe "infelice e non lo nasconde a coloro che la circondano", afferma una fonte vicina alla famiglia Trump, spiegando che i coniugi "hanno camere da letto separate" e "non passano mai la notte insieme". In quell'occasione, un portavoce della first lady nega ogni affermazione, liquidandola come "falsa".

LO STILETTO DELLA DISCORDIA - Con il suo ruolo defilato alla Casa Bianca, però, in 12 mesi Melania è riuscita a sorprendere tutti. Anche se non le vengono mai risparmiate critiche avvelenate. Come quando a febbraio decide di rimandare il trasloco in Pennsylvania Avenue per permettere al figlio Barron di finire la scuola a New York. Qualche polemica la suscita anche quando viene fotografata con indosso i tacchi a spillo durante una visita in Texas dopo l'uragano Harvey. E c'è anche chi prova inutilmente a metterla in imbarazzo affermando che lady Trump usa una sosia per accompagnare il marito agli eventi ufficiali.

GUARDAROBA A SEI ZERI - Elegantissima, sempre impeccabile nella scelta degli abiti, Melania raddoppia i consensi quando si parla di look. Che decida di indossare Dolce e Gabbana, come fa spesso per le occasioni ufficiali, o ballerine flat firmate Louboutin poco importa. E' sempre imitatissima, tanto che su Instagram continuano a spuntare account dedicati alle sue mise.

Tanti però non riescono a digerire il guardaroba a sei zeri di Melania e non perdono occasione per farglielo notare. Come durante la visita in Vaticano o a Taormina, quando si presenta con indosso abiti firmati D&G. Neanche a dirlo la rete alza il tiro e minaccia i due stilisti di boicottare il loro brand. Poco male, se si pensa che l'interesse che suscita la signora Trump si concentra spesso sul suo aspetto: dai capi che indossa, (di solito in tinta unita) al trucco, fino al taglio e al colore dei capelli. E non ha certo paura di sfoggiare abiti costosi. Al suo posto, chi non lo farebbe? Certo, mettersi addosso una giacca da 50mila dollari non attira le simpatie del popolo, ma i suoi stiletto colorati e i suoi look monocromo hanno saputo conquistare lentamente anche il cuore dei meno sensibili ai richiami del fashion.

IVANA, LA PRIMA MOGLIE - Quando si tratta di mettere a tacere qualcuno, però, Melania sa come affilare le armi. Non ci ha pensato due volte a smentire Ivana Trump, l'ex moglie di Donald, che in un'intervista si era attribuita scherzosamente il titolo di 'first lady' degli Stati Uniti. In una nota diramata dalla Casa Bianca, Melania ha liquidato l'uscita di Ivana come un tentativo di "attirare l'attenzione".

IL LOW PROFILE PREMIA - Il low profile di Melania però paga sempre e sembra trionfare, in barba ai denigratori. In un anno da first lady l'ex modella è riuscita a guadagnare consensi grazie a scelte strategiche, giudicate positivamente dagli americani. Su tutte, quella di mantenere l'orto biologico realizzato da Michelle Obama nel giardino della Casa Bianca e tagliare il suo staff a 4 dipendenti.

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