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Egitto: record di mutilazioni genitali femminili per 92% donne spostate

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29 giugno 2015 | 12.11
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L'Egitto è il Paese che, più di ogni altro al mondo, pratica mutilazioni genitali femminili sulle sue ragazze e donne. Lo denunciano le Nazioni Unite, spiegando che delle oltre 125 milioni di donne e ragazze che nel mondo hanno subito mutilazioni genitali femminili, una su quattro vive in Egitto. Qui il 92 per cento delle donne sposate di età compresa tra i 15 e i 49 anni è stata sottoposta a questo tipo di mutilazione, come ha denunciato un rapporto rilasciato a maggio dal governo del Cairo. Si tratta di un dato in calo rispetto al 97 per cento del 2000, ma comunque altissimo. Alla maggior parte delle ragazze le mutilazioni genitali vengono praticate tra i nove e i dodici anni, in particolare durante il periodo estivo, quando le scuole sono chiuse e le bambine possono stare a casa nel periodo di convalescenza.

''Si tratta di una totale violazione dei diritti umani'', ha detto alla Cnn Jaime Nadal-Roig, rappresentante dal Cairo del Fondo Onu per la popolazione. ''Non aggiunge nulla alla vita delle ragazze e non ci sono nemmeno motivazioni mediche o religiose'', ha aggiunto. La mutilazione più diffusa in Egitto è del Tipo 1, ovvero la parziale o totale rimozione del clitoride. Spesso l'operazione non viene esercitata da un medico, ma con rasoi da ostetriche, spesso improvvisate, che usano la polvere per fermare i sanguinamenti.

Le mutilazioni genitali femminili sono state dichiarate illegali in Egitto nel 2008, ma la pratica è ancora ampiamente diffusa con l'intento di ''purificare'' una ragazza per poi poterla sposare. ''Di solito si fa una festa dopo che una ragazza viene circoncisa, ci si scambiano regali - racconta Nadal-Roig - Per questo dire 'guardate è un reato o questo è un peccato o non è ammesso dalla religione' significa affrontare convinzioni e norme sociali''.

In ogni caso qualche passo in avanti è stato fatto. La percentuale delle ragazze tra i 15 e i 17 anni che si è sottoposta a mutilazione genitale femminile è calata dal 74,4 per cento nel 2008 al 61 per cento nel 2014. La scorsa settimana l'Egitto ha inoltre annunciato un piano per ridurre le mutilazioni genitali femminili entro il 10-15 per cento nei prossimi cinque anni. ''Si tratta di un piano ambizioso, ma ora credo che la politica ci sostenga e possiamo raggiungere il nostro obiettivo'', ha detto Vivian Fouad, funzionario del Consiglio nazionale popolare che guida il progetto del governo per sradicare le Mgf.

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