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Sindrome Vulvo-Vestibolare: cos’è e come si cura

Sindrome Vulvo-Vestibolare: cos’è e come si cura
01 giugno 2022 | 14.33
LETTURA: 2 minuti

Roma, 1 giugno 2022. La Sindrome Vulvo-Vestibolare (SVV), nota come vulvodinia, è una condizione dolorosa della vulva che non va trascurata. Consiste in un dolore cronico delle terminazioni nervose dei genitali esterni femminili. Si tratta di una patologia che può essere causato dallo sfregamento e sfioramento della biancheria intima o insorgere spontaneamente.

 Qual è la sintomatologia della vulvodinia?

I sintomi della vulvodinia includono:

• Bruciore e irritazione dell'area vulvo-genitale

• Dispareunia (dolore durante i rapporti sessuali)

• Dolore nella zona sacrale e dei glutei

• Dolore al contatto con indumenti stretti

• Sensazione simile a micro tagli nella vulva

• Scosse elettriche nella vulva

• Secchezza della vulva

• Fitte simile a degli spilli

• Sensazione di tensione e stiramento

• Gonfiore accentuato dell'area vulvo-genitale.

 Quali sono le cause della vulvodinia?

Le cause che danno origine alla vulvodinia possono essere molteplici. Al di là degli agenti irritativi o meccanici nella zona vulvare, che possono rappresentare due dei possibili fattori favorenti il dolore cronico, esistono altre condizioni e cause che possono predisporre all'insorgenza di questo disturbo e consistono in:

• Precedenti vaginiti

• Candidosi frequenti e recidivanti

• Cistiti recidivanti

• Ipertono e contrattura dei muscoli pelvici

• Sbalzi ormonali

• Terapie farmacologiche inefficaci e ripetute frequentemente.

 Diagnosi della vulvodinia

In caso di vulvodinia è necessario sottoporsi ad una visita ginecologica. Generalmente è sufficiente un'attenta anamnesi ed esame degli organi genitali esterni femminili per valutare lo stadio della vulvodinia e il rischio di evoluzione del problema. L'esame clinico per la vulvodinia è denominato "Swab test". Il ginecologo esercita una lieve pressione con l'ausilio di un cotton fioc nella regione vestibolare.

Trattamenti terapeutici della vulvodinia

La cura per la vulvodinia deve essere personalizzata e varia da soggetto a soggetto. Esistono due diversi approcci terapeutici: quello farmacologico, attraverso la somministrazione di farmaci antidolorifici e antinfiammatori, e quello psicologico, che risolve le cause e i fattori psicogeni. L’uno non esclude l’altro. Il ginecologo, osservando il quadro clinico della paziente, saprà impostare il giusto trattamento terapeutico in base ad una corretta anamnesi, senza tralasciare le implicazioni psicofisiche. Tra i migliori piani terapeutici per la vulvodinia annoveriamo:

• Cambiamenti del proprio stile di vita

• Terapia farmacologica

• Terapia psicologica

Inoltre i ginecologi suggeriscono l'assunzione di integratori e supplementi alimentari a base di Palmitoiletanolamide, che controlla i processi di neuroinfiammazione e riduce la sintomatologia dolorosa delle neuropatie periferiche, carenziali, uditive e della sindrome fibromialgica. Tra i migliori integratori e complessi molecolari farmacogenomici in commercio spicca GenesiDol di Farmagens Health Care. Si tratta di un brevetto internazionale in grado di modulare la risposta infiammatoria e garantire un'azione neuroprotettiva e antiepilettica. Tra i principi attivi ed estratti vegetali annoveriamo: Palmitoiletanolamide, lactobacillus Paracasei F19, estratto di avocado e soia, L-Acetilcarnitina, melatonina, Coenzima Q10, ginkgo biloba, DL-alfa tocoferolo acetato e vitamine del gruppo B, D, ed E. GenesiDol è disponibile in bustine orosolubili ed è acquistabile su Farmagens online, la parafarmacia del Gruppo Farmagens Health Care specializzata in articoli per la salute e il benessere delle donne.

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