Milano, 29 Settembre 2020 - Ormai dal mese di Marzo 2020 la mascherina è diventata una fedele compagna nel quotidiano di tutti a causa dell’epidemia da nuovo Coronavirus. Nessuno o quasi esce più di casa senza, anche perché numerose normative nazionali o regionali la rendono obbligatoria in diversi contesti.
Dato che hanno un limite di riutilizzo, è dunque importante procurarsene a sufficienza per soddisfare i bisogni quotidiani di ognuno. A tal proposito, tra i vari shop online dove poter acquistare mascherine e altri dpi, spicca il nuovo e-commerce maskhaze, dove sono disponibili mascherine FFP2 e KN95 oltre ad altri dispositivi di protezione individuale.
Ma vediamo quali sono dunque gli obblighi sul nostro territorio.
Quando e dove è obbligatorio indossare la mascherina?
Il “quando” indossare la mascherina è probabilmente il punto che ha subito maggiori variazioni dall’inizio della pandemia. Se in un primo momento l’uso della mascherina era pienamente facoltativo e addirittura sconsigliato da alcuni esperti, nella fase uno, in pieno lockdown, la mascherina è diventata obbligatoria per tutti coloro che avessero avuto la necessità di uscire di casa.
Il suo utilizzo è infatti necessario per abbassare notevolmente la probabilità di contagio, e ciò era ovviamente di fondamentale importanza in un periodo nel quale i casi aumentavano esponenzialmente di giorno in giorno. Durante la fase due l’obbligo di mascherina era stato limitato ai mezzi pubblici e i locali al chiuso, compresi esercizi commerciali quali supermercati e negozi. Per quanto riguarda i luoghi pubblici, l’utilizzo era inizialmente facoltativo.
Vista però la forte impennata di casi che ha caratterizzato l’ultimo periodo a causa della ripresa del turismo, il Ministro della Salute Roberto Speranza ha reputato necessario imporre nuovamente l’obbligo di mascherina all’aperto. Tale norma non vale soltanto per gli spazi antistanti i locali della movida, ma anche per parchi e piazze e addirittura nelle vie delle città qualora fossero particolarmente affollate.
I trasgressori possono incorrere in sanzioni fino a 400 euro, anche se proprio la questione dei controlli è emersa negli ultimi giorni in quanto ostica e spinosa. Infatti, numerosi sindaci, soprattutto di città balneari o comunque turistiche, hanno sottolineato la difficoltà di attuare piani di controllo così ampi e serrati con a disposizione forze dell’ordine piuttosto esigue.
I primi cittadini hanno dunque spronato non solo le forze dell’ordine stesse a una maggiore attenzione e severità, ma anche i cittadini ad avere un comportamento quanto più possibile responsabile e a rispettare gli obblighi imposti.
La questione scuola: la mascherina è obbligatoria?
Un’altra annosa questione è quella della ormai imminente ripresa dell’anno scolastico e accademico. Diventa indubbiamente complicato, in una situazione così singolare e complessa, garantire la sicurezza di milioni di studenti e delle rispettive famiglie.
Inoltre si aggiunge a questo lo scontro con i genitori, soprattutto di quelli degli studenti più piccoli, che si oppongono a restrizioni troppo severe per i propri figli e che molto spesso vengono anche sopraffatti dalla diffusione sul web di allarmanti fake news. Ma quali sono dunque i veri obblighi legati all’uso della mascherina nelle scuole?
Negli ultimi giorni il Ministro della Salute Roberto Speranza si è espresso senza mezzi termini: riaprire le scuole è la priorità assoluta e farlo in sicurezza è fondamentale. Sulla questione mascherine specifica: “A scuola si va con la mascherina.
Ma poi dividiamo due momenti: i momenti dinamici dove ci sono rischi concreti per i nostri studenti di poter avere contatti più ristretti a meno di un metro di distanza, e momenti invece statici, cioè in cui lo studente è fermo, penso per esempio ad una lezione, ascolta il docente, ha una distanza di almeno un metro dagli altri studenti. In quel momento statico la mascherina che è obbligatoria negli altri momenti può essere naturalmente abbassata”.
A tal proposito però il professore Andrea Crisanti, ordinario di microbiologia all'Università di Padova, si è espresso a Sky tg24 manifestando le sue perplessità. Ha infatti affermato: "Le mascherine servono e funzionano. Se teniamo gli studenti tutti zitti per ore va bene che non la indossino in classe, ma non ce la vedo una classe che sta in silenzio per ore.
Di fatto aboliamo l'interazione sociale in una classe, perché nel momento in cui si parla si emette droplet. I ragazzi dovrebbero avere a disposizione la mascherina e se parlano se la mettono. Le mascherine andrebbero indossate anche seduti al banco, specialmente se si inizia una conversazione. A scuola si parla".
Emerge dunque la necessità di educare gli studenti, anche i più piccoli, ad un comportamento il più possibile oculato e responsabile, e a imparare a riconoscere da soli quando è opportuno indossare la mascherina per proteggere se stessi e i propri compagni. Al contempo deve essere loro chiaro che queste regole sono volte alla preservazione della loro salute e di quella dei loro cari e non devono essere vissute come ingiuste punizioni che vanno ad appesantire le ore trascorse a scuola.
Per poter essere sempre informati sulle nuove normative nazionale ed evitare le suddette allarmanti fake news, è bene consultare sempre il sito del Ministero della Salute.
Per maggiori informazioni: https://www.maskhaze.it/