Il 2022 doveva essere l’anno della ripresa, ma la guerra in Ucraina ha frenato la crescita: si attende l’estate per sperare nell’inversione del trend
Milano, 7 Aprile 2022. Con Asmaa Gacem, Vicepresidente nazionale di CNA Turismo e Commercio con delega alle città d’arte, arrivati a metà anno e a ridosso delle festività di Pasqua, si torna a fare i conti con i numeri del turismo in Italia.
Il settore, fortemente colpito dalla pandemia, sta lentamente tentando la risalita, ma l’invasione russa in Ucraina ha influito in maniera negativa sulla sua ripresa. Il rincaro dei costi del carburante da un lato, e il timore diffuso per la guerra dall’altro, incidono sulle scelte degli italiani.
“La volontà, tanto dei consumatori, quanto dei commercianti, è di tornare al più presto alla normalità. Con la diminuzione delle restrizioni da Covid si prevedeva una prima risalita che però è stata frenata dal clima di tensione”, commenta Asmaa Gacem.
Le cifre, ancora in negativo rispetto a quelle pre-pandemia, paiono tendere al positivo rispetto al 2021, quando in questo periodo si era in pieno lockdown. Se a distanza di un anno i cittadini erano impossibilitati a spostarsi tra le regioni o a raggiungere seconde case, oggi possono usufruire della riapertura delle frontiere con tutti i paesi esteri (con limitazioni a seconda del grado di diffusione del virus in ognuno di essi).
Come riportano i dati raccolti dall’Istat, il 2020 è stato l’anno peggiore, con un’inflessione del -74% di presenze a livello globale, e -59,2% in Italia.
Soffre particolarmente il settore dell’hotellerie nelle grandi città, dove si è registrato un calo del -74%. A tale riduzione si è aggiunta, inoltre, la richiesta di una maggiore flessibilità, valutata in termini positivi nel momento in cui si effettua la prenotazione in una struttura ricettiva.
Asmaa Gacem: musei e città d’arte guideranno la ripresa
È notizia di qualche giorno fa che le Gallerie degli Uffizi di Firenze si sono guadagnate, per la prima volta, il primato di luogo della cultura più visitato del Bel Paese.
Con 1.721.637 ingressi hanno battuto il Colosseo e i Musei Vaticani, che occupano il secondo e terzo posto di questa onorata classifica.
“Le città d’arte restano il fiore all’occhiello del turismo italiano, un patrimonio inestimabile che va valorizzato. È il punto sul quale bisognerà spingere nel corso di tutto il 2022 e negli anni a venire. I benefici di questi investimenti in ambiti culturali ricadono a pioggia sul settore dell’hotellerie e dell’accoglienza in generale”, spiega Asmaa Gacem, che con la sua notevole esperienza nel settore del management turistico alberghiero a livello internazionale è anche amministratore unico di Fastpol Srl, gruppo che a Firenze gestisce l’Hotel Vespucci 50, attraverso la societá HLV50.
Una spinta positiva in questo senso dovrebbe arrivare anche dalla ripartenza dell’iniziativa “Domenica al Museo” lanciata dal Ministero della Cultura, che prevede l’ingresso gratis, ogni prima domenica del mese, in tutti i musei aderenti.
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