Dal 2000 è stato raggiunto il livello massimo di catture di pesce annuali e oggi, secondo l’ultimo rapporto della Fao sullo stato della pesca e l’acquacoltura 2016, il 70% le risorse ittiche risultano pienamente sfruttate. L’aumento della domanda mondiale è stato in parte compensato da un incremento della produzione di pesce allevato ma anche l’acquacoltura può avere un impatto negativo sull’ambiente.
L'attenzione all'ambiente e la tutela dell'ecosistema marino possono essere al centro delle nostre scelte quotidiane, a partire da ciò che portiamo in tavola scegliendo l’etichetta di certificazione Friend of the Sea che consente di identificare prodotti ittici sostenibili. L’associazione non a scopo di lucro Friend of the Sea è un’iniziativa tutta italiana, ormai presente in quasi 100 Paesi nel mondo.
In 10 anni di attività, Friend of the Sea ha coinvolto circa 900 aziende di pesca, acquacoltura, trasformazione e distribuzione in tutti i continenti. Tali aziende si sottopongono ormai annualmente ad audit e verifiche svolte da professionisti di enti di certificazione indipendenti, a loro volta scrutinati dagli enti di accreditamento nazionale, Accredia in Italia.
I prodotti delle aziende certificate provengono da stock non sovra sfruttati, sono pescati con metodi selettivi che non catturano specie in pericolo, senza impattare il fondale marino in modo non sostenibile e nel rispetto dei lavoratori ed equipaggi. “Circa il 35% dei prodotti verificati non passano il test. Le aziende che non rispettano i criteri devono implementare delle azioni correttive, senza le quali non possono ottenere la certificazione”, spiega Paolo Bray, fondatore dell’associazione non a scopo di lucro Friend of the Sea.
Per il consumatore, riconoscere un prodotto certificato Friend of the Sea tra quelli a scaffale o nel banco del fresco è semplice: basta ricercare il marchio rosso e blu con la barca a vela e la scritta Friend of the Sea. Normalmente non sono più costosi e possono essere trovati in quasi tutte le catene della grande distribuzione ed in un numero crescente di ristoranti.
Attraverso l’attività di certificazione, Friend of the Sea ha conseguito importanti risultati di conservazione. La biomassa di alcuni stock ittici è ritornata ad un livello sostenibile; sono stati salvati da morte certa circa 80.000 delfini e 2.000 squali all’anno; porti e flotte hanno migliorato la loro gestione e riciclo dei rifiuti, eliminando sostanze dannose per l’ozono; aziende certificate hanno migliorato gli standard di lavoro degli equipaggi.
L’associazione Friend of the Sea è andata oltre, supportando progetti di conservazione di coralli, delfini, albatros, squali, foche e balene. In Italia l’organizzazione è impegnata nel supportare un progetto di reintroduzione e ripopolamento dello storione dell’Adriatico.
“Comprare prodotti alimentari certificati è un gesto quotidiano che favorisce uno sfruttamento sostenibile delle risorse e dell’ambiente - aggiunge Bray - Da due anni è partito anche il progetto Friend of the Earth per la certificazione di prodotti da agricoltura e allevamento sostenibile. Il numero di prodotti certificati aumenta e presto sarà facile prepararsi un pranzo completo con prodotti sostenibili”.