Chiusura di settimana negativa per Piazza Affari e poco mossa per le altre Borse europee, con gli investitori che chiedono segnali chiari alla Fed e alla Bce sulla politica monetaria. Dalle banche centrali di Stati Uniti ed Unione europea arrivano segnali positivi sul fatto che i rialzi dei tassi di interesse potrebbero essere meno aggressivi di quanto previsto fino a poco tempo fa, anche considerando le previsioni di recessione per il 2023. Tuttavia la stretta tra inflazione che rimane alta e Pil che calano mette ancora in difficoltà gli esperti delle due banche, non facendo arrivare risposte chiare e definitive agli operatori, soprattutto nel Vecchio Continente.
I listini americani, ieri fermi per la festa del Ringraziamento, oggi sono attivi solo per metà seduta, visto il “Black Friday”. In leggero calo il prezzo del gas al Ttf di Amsterdam, ma l’Ue continua ad essere divisa sul price cap. A Milano il Ftse Mib cede lo 0,05% e chiude a 24.718,81 punti. Cresce in maniera sostanziale lo spread tra Btp e Bund tedeschi, attestandosi attorno ai 188 punti base. Anche il rendimento del titolo decennale è in salita, attorno al 3,9%.
Sul listino principale di Piazza Affari in positivo i titoli petroliferi, con il leggero rialzo di Brent e Wti, sopra 85 e 78 dollari al barile. In rialzo Eni (+0,80%) e Tenaris (+0,55%). Bene anche le utilities, guidate da A2a (+2,32%), oltre che Poste Italiane (+1,77%), Leonardo (+0,92%) e Buzzi Unicem (+1,78%). In coda, invece, Campari (-1,45%), Diasorin (-0,45%), Interpump (-0,78%), Terna (-1,08%) e Unicredit (-1,62%). (in collaborazione con Money.it)