Dopo la seduta di ieri in calo Piazza Affari torna in territorio leggermente positivo, così come la maggior parte delle Borse europee. Tra i dati macroeconomici spicca quello sull’inflazione in Germania, che dovrebbe rallentare a novembre rispetto ad ottobre. Gli investitori sono poi spinti dai mercati positivi in Cina, vista la possibilità di un allentamento delle restrizioni Covid. Stabile l’euro, tornato sopra al dollaro. Gas sui 130 euro al megawattora, viste le temperature più rigide che minacciano gli stoccaggi di metano.
Gli occhi ora sono puntati tutti sul dato dell’inflazione dell’Eurozona, che verrà reso noto domani. Giornata in cui sarà reso noto l’aggiornamento sul Pil americano e ci sarà l'intervento del presidente della Fed Jerome Powell, che può anticipare le prossime mosse di politica economica della banca centrale Usa. A Milano il Ftse Mib guadagna lo 0,10% e chiude a 24.465,95 punti. Cala in modo evidente lo spread tra Btp e Bund tedeschi, attestandosi attorno ai 182 punti base. In leggera discesa anche il rendimento del titolo decennale, attorno al 3,8%.
Sul listino principale di Piazza Affari sono in ripresa i titoli del settore petrolifero, visto il rialzo del greggio a New York. Eni guadagna il 1,27%, Tenaris il 2,92% e Saipem il 4,18%. Seguono nella performance col segno più i bancari. Intesa SanPaolo sale dello 0,87%, Bper dello 0,44%, Banco Bpm dello 0,64%. Risultati positivi anche per Poste (+0,90%) e Unipol (+1,28%). Erg debutta al Ftse Mib al posto di Atlantia con un rialzo dell’1,89%.
In coda, invece, Amplifon (-3,25%), che segna un vero e proprio scivolone. Male anche Tim (-2,33%), con i timori del mercato sulle possibili ulteriori difficoltà a chiudere la partita della rete unica. In negativo, infine, Campari (-1,62%), Diasorin (-2,01%), Inwit (-1,53%), Nexi (-1,93%), Terna (-1,04%) e Unicredit (-1,07%). (in collaborazione con Money.it)