Giornata senza particolari scossoni per Piazza Affari, con risultati comunque lievemente positivi per tutte le Borse europee. Negli Usa, dove i listini sono poco mossi, sono saliti sopra le stime i prezzi alla produzione a novembre (sono in crescita dello 0,3% contro lo 0,2% previsto).
Il presidente russo Vladimir Putin ha minacciato di tagliare la produzione di petrolio in risposta a un possibile tetto massimo al prezzo del greggio fissato dall'Unione europea. Questo, dopo giorni di calo, spinge nuovamente in alto le quotazioni dell'oro nero. Brent e Wti, così, salgono, anche se di poco, assieme al gas naturale sul mercato Ttf di Amsterdam. Si rafforza poi il dollaro sull’euro.
A Milano il Ftse Mib guadagna lo 0,29% e chiude a 24.277,49 punti. Sale lo spread tra Btp e Bund tedeschi, attorno ai 190 punti base. Cresce anche il rendimento del titolo decennale, che viaggia attorno al 3,8%. Sul listino principale di Piazza Affari in positivo Enel (+0,93%), Buzzi Unicem (+2,38%), Amplifon (+1,49%), Interpump (+2,96%), Moncler (+1,84%), Prysmian (+2,22%) e Tim (+1,35%).
In coda, invece, Leonardo (-1,65%), Tenaris (-0,87%) e Nexi (-1,00%). In negativo anche Unicredit (-0,16%). Secondo Bloomberg la Bce starebbe valutando un possibile aumento del requisito minimo patrimoniale Srep. In particolare potrebbe essere incrementato il requisito patrimoniale del Pillar 2, al momento pari all'1,75%, per far fronte ai rischi legati alla Russia ed al rallentamento dell'economia. La banca, però, ha assicurato che il requisito patrimoniale per Unicredit, sulla base delle comunicazioni preliminari della Banca centrale europea, aumenterà in misura minima. Insomma, target di capitale e dividendi non sono a rischio. (in collaborazione con Money.it)