Segno meno per le borse europee in scia di un comparto energetico indebolito dalle prese di beneficio sul greggio. All’indomani del nulla di fatto da parte dell’Opec+, che a causa delle divergenze tra Arabia Saudita ed Emirati Arabi ha rinviato la discussione sui tagli all’output, il future sul Brent perde, dopo i massimi dal 2018, il 3,4% a 74,5 dollari al barile.
A Piazza Affari il nostro Ftse Mib ha chiuso a 25.227,92 punti, -0,84% rispetto al dato precedente, mentre lo spread Btp-Bund ha fatto segnare un rosso di oltre 8 punti percentuali a 100 punti base.
Sotto i riflettori c’è ovviamente il comparto energetico: Tenaris ha terminato in rosso del 4,71%, Eni ha segnato un -1,78% e Saipem un -2,21%. Deboli anche le banche: Banco BPM ha lasciato sul campo il 3,15%, Mediobanca il 3% tondo, BPER Banca il 2,65% e l’accoppiata formata da UniCredit e Intesa Sanpaolo ha rispettivamente perso il 2,78 ed il 2,05 per cento.
Giornata di vendite anche per Telecom Italia, in calo del 3,19%. La società ha annunciato alcuni cambiamenti nella prima linea manageriale di vertice del Gruppo.
Denaro invece su Ferrari (+0,75%), Nexi (+1,11%) ed Enel (+0,44%) e lieve incremento di Amplifon (+0,39%) in scia della creazione di una nuova joint venture in Cina. (in collaborazione con money.it).