Oggi sulla Terra ben un miliardo e 600 milioni di persone non ha accesso all’acqua potabile e, senza politiche adeguate, rischiamo di arrivare a 3 miliardi di persone entro pochi anni
Inserire l’emergenza acqua nella Carta di Milano. A lanciare l'appello sono i geologi secondo cui l'Expo è l'occasione giusta per affrontare il problema della diseguaglianza nell'accesso dell'acqua. "Altrimenti non avrebbe senso parlare di alimentazione” commenta Gian Vito Graziano, presidente del Consiglio nazionale dei geologi.
Graziano auspica che "l’Expo costituisca una grande opportunità per la nostra economia e sappia veicolare nel mondo un'immagine di un'Italia attrattiva, in grado di ripartire e di saper attirare investimenti. Trovo che quello del cibo sia un tema strategico per il mondo intero, strettamente collegato alle grandi questioni dell'uso del suolo e ancor più a quella dell'acqua".
“Oggi sulla Terra ben un miliardo e 600 milioni di persone non ha accesso all’acqua potabile e, senza politiche adeguate, rischiamo di arrivare a 3 miliardi di persone entro pochi anni. A questo si aggiungono gli sprechi e l'uso di materiale inquinante – ha proseguito Graziano - che hanno prodotto un inaccettabile degrado della risorsa acqua". Per questo "mi auguro che l'Expo sappia affrontare questi temi e che l’emergenza acqua venga inserita nella Carta di Milano".
“Chi ha a cuore il pianeta e il futuro dell’umanità – ha concluso Graziano - non può che impegnarsi e lavorare perché l’acqua sia un bene pubblico a disposizione di tutti, la cui integrità deve essere protetta dalle leggi e dalla ferma e caparbia volontà e determinazione di chi governa. Se vogliamo che tutti i popoli del Nord o del Sud del mondo abbiano accesso all’acqua potabile senza alcun condizionamento, gli Stati devono stabilire protocolli a difesa della libertà all'accesso. Spero che anche di questo si parli all'Expo perché per affrontare seriamente le diseguaglianze alimentari occorre prendere atto che l'accesso all'acqua è da troppo tempo un'emergenza mondiale”.