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UniCredit, 2mila assunzioni e 3.900 uscite: cosa prevede l'accordo con i sindacati

(Fotogramma)
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04 febbraio 2017 | 14.27
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1.300 nuove assunzioni, 600 stabilizzazioni di lavoratori con contratto d’apprendistato e un turn over di 1 a 3 nelle assunzioni in caso di decessi, licenziamenti o dimissioni - che porterà il saldo dei nuovi ingressi a oltre 2mila -, 3.900 uscite volontarie. È quanto prevede l'accordo siglato oggi tra il gruppo UniCredit e le organizzazioni sindacali sulle ricadute del Piano Industriale al 2019.

Un "accordo positivo e socialmente responsabile" commenta in una nota il gruppo Unicredit, aggiungendo che "permette all'azienda di definire un equilibrio positivo tra la necessità di gestire l'uscita del personale nel corso dei prossimi 3 anni e quella di investire nel livello di coinvolgimento e motivazione del personale". Gli esuberi, spiega la nota, saranno gestiti con piani di pre-pensionamento, su base volontaria, attraverso l'accesso al Fondo di solidarietà del settore finanziario.

"È un accordo, raggiunto dopo una trattativa durissima, che guarda al futuro e valorizza i lavoratori in un’ottica di netta discontinuità col passato", commentano Mauro Morelli, segretario nazionale della Federazioni Autonoma Bancari Italiani, e Stefano Cefaloni, coordinatore Fabi UniCredit.

Per Massimo Masi, segretario generale Uilca, si tratta di un "buon accordo propedeutico aull' aumento di capitale " da 13 miliardi, il cui avvio è previsto per lunedì 6 febbraio.

Ora però, aggiunge Masi, "la seconda banca del Paese dovrà dimostrare con i fatti quale tipo di banca, quale business, quale modello vorrà adottare".

"La Uilca sarà attenta e critica su qualsiasi passo imboccherà Mustier con la sua squadra nei prossimi mesi" avverte Masi. Questo anche perché, spiega, "le lavoratrici e i lavoratori sono ancora estremamente preoccupati per il futuro del proprio posto di lavoro, poiché non vedono chiarezza".

"È importante l'accordo raggiunto ad UniCredit che rilancia l'occupazione con nuove garanzie per i lavoratori. Congratulazioni alla First Cisl‬". scrive su Twitter la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan.

Secondo Piero Peretti, segretario generale dell'Ugl, restano comunque le "preoccupazioni per l'evoluzione del piano Transform 2019, voluto da Jean Pierre Mustier".

Piano che prevede, tra l'altro, "a fronte di un risparmio di 1,1 miliardi sul costo del personale, investimenti per 1,6 miliardi per rafforzare 'l'infrastruttura informatica' e rendere la banca sempre più digitale. Una filosofia tanto cara ai sostenitori di Impresa 4.0, ma che se non controllata - mette in guardia Peretti - potrebbe comportare gravi conseguenze per i lavoratori e il tramonto del concetto di 'banca socialmente sostenibile'".

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