Tra i soggetti colpiti anche il patriarca Kirill
Gli Stati membri dell'Ue hanno chiesto più tempo per esaminare il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia per la guerra in Ucraina proposto dalla Commissione Europea. Il Coreper convocato per discuterne, a quanto si apprende, si è concluso da poco: il pacchetto, presentato nelle sue grandi linee da Ursula von der Leyen, è stato diffuso alle capitali solo questa notte, a mezzanotte, quindi occorrerà più tempo per esaminarlo. Al momento la parte finanziaria e la lista dei soggetti sanzionati non sembrerebbero suscitare particolari riserve tra gli Stati membri. Nell'elenco dei sanzionati figura anche il capo della Chiesa ortodossa russa, il patriarca Kirill.
I punti del pacchetto da discutere e affinare sono connessi essenzialmente al graduale 'phasing out' del petrolio russo proposto dalla Commissione. Ungheria e Slovacchia, che sono molto dipendenti dal greggio di Mosca e non hanno sbocchi al mare che consentano un rapido 'switch' ad altri fornitori per riempire le petroliere, hanno ottenuto nella proposta della Commissione un periodo di phasing out più lungo, fino alla fine del 2023, quando i contratti in corso andranno comunque ad esaurimento. Nel frattempo, di qui alla fine dell'anno prossimo non potranno essere sottoscritti nuovi contratti.
Anche altri Stati membri hanno lamentato difficoltà che potrebbero derivare dall'applicazione dell'embargo graduale dell'import di petrolio (entro sei mesi per il petrolio grezzo, entro fine anno per i prodotti della raffinazione). Altri Paesi, tra cui la Grecia che è anch'essa molto dipendente dal greggio russo ma ha accesso ai mari, hanno criticato il divieto di trasportare il petrolio russo navi battenti bandiera di Stati Ue. E' possibile che la presidenza francese decida di convocare un Coreper straordinario domani pomeriggio, ma allo stato appare probabile che gli ambasciatori tornino a discutere delle sanzioni nel Coreper di venerdì, che era già stato convocato da tempo.