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Lettera

Conte: "Non siamo banda di scalmanati"

(Afp)
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22 ottobre 2018 | 12.55
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Roma risponde a Bruxelles dopo la bocciatura della Legge di bilancio da parte dell'Ue in cui veniva contestata "una deviazione senza precedenti" dal Patto di stabilità. "Noi non siamo una banda di scalmanati e indisciplinati andata al governo, abbiamo lavorato, studiato a lungo, rivisto i fondamentali e dopo avere a lungo studiato siamo arrivati alla consapevolezza che l'Italia, sulla stessa strada, sarebbe entrata in recessione", ha detto il premier Giuseppe Conte mentre la missiva dell'Italia raggiungeva la Commissione europea. Insomma, "se io oggi di fronte alla lettera dei commissari europei le dicessi 'sì abbiamo sbagliato', vorrebbe dire che la manovra è azzardata e imprudente. Non è così", ha aggiunto. "Se la manovra fosse in deficit, con spese scriteriate, fatta solo per qualche promessa estemporanea di qualche politico per l'adrenalina della campagna elettorale non andrei a spiegarla in giro", ha detto ancora Conte puntualizzando: "Questa manovra è ben articolata, le prospettive crescita sono molto serie".

"C'e stata fibrillazione per la manovra - ha osservato - ma mi sembra che è stata ben meditata e pensata, fatta guardando ai fondamenti delle teorie economiche più accreditate. In periodi di recessione bisogna cercare" di "invertire il trend". In tal caso, "a beneficiarne non è solo l'Italia ma anche gli altri partner europei", ha sottolineato Conte aggiungendo: "Perché è importante sedersi a un tavolo? Il dialogo è importante, sediamoci attorno a un tavolo, sentiamo le ragioni dei commissari e poi valuteremo".

La lettera dell'Italia all'Ue

"Il 2.4% nel rapporto deficit/Pil "per noi è il tetto massimo", calcolato "per giunta su valutazione molto prudenziali. E' scritto anche nella lettera" inviata oggi ai commissari Ue: "Noi ci siamo impegnati solennemente per rispettarlo. Anzi, nella proiezione triennale" il rapporto deficit/Pil scende, ma, nelle peggiori condizioni possibili, "siamo anche disponibili a valutare un contenimento nel corso di attuazione della manovra". "Abbiamo ribadito, nella lettera che è stata spedita poco fa, che noi siamo assolutamente in Europa, vogliamo dialogare con le istituzioni europee e vogliamo un'interlocuzione in spirito di leale collaborazione e dialogo costruttivo", ha ribadito Conte tagliando corto: "Non c'è alcuna possibilità di un'Italexit, di uscire dall'Euro e dall'Eurozona". E ha poi ribadito: "Non mettiamo in discussione il ruolo dell'Europa, nella lettera teniamo a spiegare la nostra manovra, abbiamo spiegato quali sono le ragioni per le quali l'abbiamo impostata in questo modo" e "illustriamo la direzione politica economica" intrapresa. "Siamo disponibili a sederci al tavolo per proseguire l'interlocuzione con le istituzioni europee", ha sottolineato il presidente del Consiglio affermando che, "se arriverà una bocciatura ci siederemo a un tavolo e valuteremo insieme ma voglio spiegare la manovra" in sede europea.

"Sullo spread non posso garantire, non dipende dal governo, ma posso augurarmi che tutti assumiamo un tono responsabile. Mi aspetto che tutti gli 'stakeholder' colgano questo aspetto perché anche una singola dichiarazione può essere importante per i mercati, che valutano le fibrillazioni dialettiche", ha voluto aggiungere Conte alla stampa estera.

SALVINI - "Non ci facciamo dettare la manovra economica via mail da nessuno", ha affermato il vice premier Matteo Salvini aggiungendo che "le manovre lacrime e sangue via fax non funzionano con noi, se vogliono capire come il Paese crescerà glielo spieghiamo, non torniamo indietro di mezzo centimetro". Il ministro dell'Interno, che si dice pronto a confrontarsi con l'Europa "se stiamo parlando di tempi tecnici", ribadisce che "non ci sarà nessuna tassa, nessun prelievo su conti o immobili, non ci sarà nessuna patrimoniale". Se da parte dell'Ue ci sarà "una lettera critica, noi risponderemo in modo costruttivo, vediamo chi scrive di più", chiosa Salvini.

Di Maio: "Pronti a sederci a tavolo con Ue"

In particolare, precisa Salvini non c'è "nessuna nuova tassa, noi portiamo avanti le clausole di salvaguardia immaginate da altri, non c'è nessun prelievo sui conti, sugli immobili, nessuna 
patrimoniale in previsione. Ci può essere semmai una rimodulazione delle misure previste".

E aggiunge: "Ci hanno presentato e proposto, perché l’avevano già ipotizzate in passato, tutta una serie di tasse per andare a coprire la manovra, dalla tassa sulle bibite gassate a quella sulle sigarette, ce ne erano di ogni. Noi 
abbiamo preferito investire sulla crescita del paese, e sono sicuro che ci sarà. Poi, essendo persone responsabili è chiaro che se uno va in macchina deve avere la ruota di scorta. Ma sono convinto che non ci servirà la ruota di scorta". Il vicepremier evidenzia che sul fronte delle pensioni e quota 100 "non è prevista nessuna penalizzazione", inoltre sul fronte fiscale "non si è mai parlato di capitali scudati all’estero".

DI MAIO - "Tenderei a dividere i mercati dalle istituzioni europee. I mercati vogliono molto più bene all'Italia di quanto gliene vogliano certi commissari europei", ha detto il vice presidente del Consiglio Luigi Di Maio in una dichiarazione davanti a palazzo Chigi.

''Si narra che questo governo vuole fare uscire l'Italia dall'euro - ha continuato parlando con i giornalisti - ma non è così... Degli esperti mi hanno spiegato che la sola paura di uscire dall'euro valga 100 punti di spread... Noi siamo la garanzia che l'Italia non vuole uscire dall'Europa e dall'euro. Voi giornalisti aiutateci, dateci una mano a spiegare che non abbiamo alcuna intenzione'' di uscire dalla moneta unica. "Vogliamo aiutare i cittadini e sappiamo di essere nel giusto. Noi riconosciamo le istituzioni europee come nostro interlocutore e in questa interlocuzione noi spiegheremo le nostre ragioni. Noi non possiamo dire agli italiani 'dovete pagare 192 mld di debiti lasciati dai governi Letta, Renzi e Gentiloni'", ha continuato.

"Bisogna essere onesti intellettualmente: noi - spiega ancora Di Maio -non abbiamo fatto il 2,4% di deficit; il deficit partiva quest'anno dal 2% con i debiti che ci hanno lasciato i governi precedenti e i debiti che abbiamo evitato, sterilizzando l'aumento dell'iva che sarebbe costata 12 mld. Noi abbiamo messo nella legge di bilancio lo 0,2 per gli investimenti e un altro 0,2% per altre misure il resto lo abbiamo ottenuto dai tagli, come avevamo detto agli italiani".

Attraverso i tagli e gli investimenti, ha aggiunto il vice presidente del consiglio, "aumenteremo il potere di acquisto degli italiani e ci sarà una crescita economica sostanziosa. Questo è il nostro obiettivo e lo raggiungeremo con onestà - ha concluso Di Maio - dicendo ai mercati e alle istituzioni europee 'non siamo come quelli di prima che mettevano nella legge di bilancio l'1,8% di deficit che, invece, poi arrivava al 2,4 o addirittura al 3% perché le coperture erano sballate". Per ora, sottolinea in ogni caso il vicepremier, "sta andando tutto come previsto. Ci aspettavamo chiaramente dalla Commissione europea delle osservazioni sia sulla manovra di bilancio che sulla lettera che abbiamo inviato stamattina, ma se questo governo è nel giusto, non avrà nulla da temere. E siccome siamo nel giusto, dalla parte dei cittadini, non dobbiamo far altro che spiegare e sostenere le nostre ragioni''.

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