Si è tenuto oggi, presso l’area del Gazometro Eni di Roma Ostiense, il Demo Day, l’evento di presentazione delle startup accelerate dalla seconda edizione di Zero, l’acceleratore di startup Cleantech della Rete nazionale acceleratori di Cdp, lanciato da Cdp Venture Capital, dal main partner Eni attraverso la scuola d’impresa Joule, LVenture Group ed Elis e supportato dai corporate partner Acea, Maire Tecnimont, Microsoft e Vodafone.
Selezionate tra oltre 150 candidature, le 9 startup che hanno concluso con successo il secondo batch di Zero hanno sviluppato soluzioni innovative che, rispondendo alla mission dell’acceleratore, puntano a risolvere alcune delle sfide più importanti nel campo della transizione ecologica e decarbonizzazione: dalla gestione delle risorse idriche e del ciclo dei rifiuti in ottica di risparmio ed economia circolare, alla produzione di energia da fonti rinnovabili, fino alla riduzione delle emissioni e ottimizzazione dei processi di compliance Esg.
Le startup hanno ricevuto un investimento pre-seed da parte di Cdp Venture Capital, LVenture Group ed Elis e svolto un programma di 5 mesi che ha avuto come luogo di riferimento gli spazi del Distretto di innovazione tecnologica Eni presso l’area del Gazometro di Roma Ostiense, con il supporto di LVenture Group ed Elis e finalizzato allo sviluppo tecnologico, alla definizione del modello di business e al go-to-market, anche attraverso il contributo di mentorship degli esperti coinvolti dai corporate partner.
Contestualmente, le startup hanno lavorato sulla sostenibilità, definendo gli obiettivi di sviluppo sostenibile (sdgs) su cui generare impatto secondo la 'Metodologia di valutazione dell’impatto di circolarità e di impatto sociale' sviluppata in collaborazione tra Eni Joule, Ergo Srl, l’Impresa spin-off della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Elis ed Open Impact. Al termine del programma le soluzioni sviluppate dalle startup hanno raggiunto 15 dei 17 Sdgs fissati dall’Agenda 2030 dell’Onu e 10 su 12 indicatori di Benessere Equo e Sostenibile (Bes) definiti dall’Istat.
“E’ una bella soddisfazione vedere oggi i risultati del percorso di accelerazione delle 9 startup che hanno partecipato alla seconda edizione di Zero, uno dei primissimi programmi della Rete Nazionale Acceleratori che abbiamo lanciato insieme a primari partner industriali", dichiara Stefano Molino, senior partner Cdp Venture Capital e responsabile fondo acceleratori. "Le soluzioni e i prodotti presentati hanno un grande potenziale di impatto per le aziende e i privati che affrontano la transizione energetica e come Fondo Acceleratori continueremo a sostenere i migliori progetti anche nelle fasi successive del loro sviluppo”, ha continuato.
“Oggi apriamo le porte del Distretto di innovazione tecnologica di Eni alla seconda edizione del Demo Day Zero", ha affermato Mattia Voltaggio, Head of Joule, la Scuola di Eni per l’impresa. "Le 9 startup accelerate in questi mesi contribuiranno allo sviluppo di filiere ad emissioni sempre più ridotte e alla generazione di benefici ambientali e sociali per tutti. Eni dal 2014 ha avviato una profonda e radicale trasformazione del suo modello di business che punta alla vendita di prodotti completamente decarbonizzati. La sfida della transizione energetica è però una sfida collettiva dove non basta l’impegno di un solo attore, ma è necessario ragionare in ottica di filiera con un approccio all’innovazione basato sull’interazione continua tra ecosistemi. Con Zero abbiamo adottato questo paradigma”, ha continuato.
“Le startup in cui abbiamo investito in questa seconda edizione di Zero hanno sviluppato soluzioni innovative che possono accelerare concretamente i processi di decarbonizzazione delle grandi corporate, delle Pmi e della pubblica amministrazione. Siamo soddisfatti del processo di crescita delle startup accelerate da Zero, confermato dagli investimenti di fondi internazionali e dalle collaborazioni che stanno portando avanti con importanti player industriali. L’innovazione e la transizione ecologica sono un binomio oggi inscindibile: per questo motivo il cleantech è un focus di investimento centrale nella strategia di LVenture Group”, ha affermato Giulio Montoli, Head of Pre-Seed di LVenture Group.
“Chi investe si aspetta dalle startup innanzitutto obiettivi chiari e la possibilità di misurarli”, ha spiegato Luciano De Propris, head of open innovation and sustainability Elis Innovation Hub. “In questa seconda edizione di Zero puntiamo per questo a promuovere strategie d’innovazione sempre più guidate dal riconoscimento, dalla generazione e dalla misurazione dell’impatto. In collaborazione con Eni Joule e Open Impact, spin-off dell’Università degli studi di Milano-Bicocca, abbiamo sperimentato un processo di valutazione dell’impatto generato dall’Acceleratore e dalle singole startup che, anche attraverso progetti di co-innovazione con le grandi aziende, possono misurare i propri impatti ambientali, sociali ed economici in sperimentazioni concrete e accelerare il loro go-to-market”, ha concluso.