Il Presidente di Nomisma Energia intervistato da sostenibileoggi.it
Il passaggio dal mercato tutelato dell’energia a quello libero era un passaggio obbligato, è legato al Pnrr ed è fortemente consigliato dall’Unione europea. Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, un think tank indipendente basato a Bologna che fa ricerca sull’energia e l’ambiente, riflette su SostenibileOggi.it sulle polemiche degli ultimi giorni in merito alla fine del mercato tutelato dell’energia.
Era un po’ un passaggio obbligato? "Abbiamo già goduto di una serie di proroghe, il passaggio è legato tra l’altro al Pnrr ed è davvero triste questo disordine politico che si sta determinando, questo opportunismo. In sostanza, il tema riguarda dieci milioni di soggetti che sono ancora sul mercato tutelato ma altri 20 milioni sono già sul mercato libero. La liberalizzazione andava fatta nel 2007".
Come tutelarsi di fronte a questo passaggio obbligato? "Non verrà tolta l’energia elettrica a nessuno, voglio chiarirlo, e tutti quelli che consumano energia elettrica possono consultare la bolletta, con un numero verde. Inoltre, il rischio di complicazione sui pagamenti, di scocciature riguarda solo l’elettricità, non sul gas, dove chi non compie alcuna operazione non fa altro che restare con il fornitore attuale. Inoltre, si può andare sul sito dell’Arera, poi ci sono tanti paletti per esempio per i vulnerabili: chi ha più di 75 anni non deve fare nulla, ci sono quattro milioni di soggetti che hanno goduto di un bonus sociale, con sconto in bolletta. Della platea da dieci milioni quindi si scende a cinque milioni. Se abbiamo superato la fase della liberalizzazione della telefonia, senza gli strumenti di conoscenza che ci sono oggi, possiamo farlo anche con l’energia".
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