Ricalcolato il dato del prodotto interno lordo del II trimestre secondo i nuovi criteri europei: la variazione è -0,2% rispetto al trimestre precedente e -0,3% rispetto allo stesso trimestre 2013. Nei primi 6 mesi deficit/Pil peggiora a 3,8%. Giù reddito e potere d'acquisto per le famiglie italiane e cala la propensione al risparmio. Crolla la borsa. A settembre prezzi giù dello 0,2% su anno
Italia in stagnazione: non cresce più dal secondo trimestre 2011. L'Istat ricalcola il dato del pil del II trimestre secondo i nuovi criteri europei: la variazione è -0,2% rispetto al trimestre precedente e -0,3% rispetto allo stesso trimestre 2013. Questo dato è stato rivisto rispetto al -0,2% calcolato con i criteri precedenti.
Per effetto del ricalcolo del Pil secondo i nuovi criteri europei, l'Istat rivede tra gli altri i dati del primo trimestre 2014, 0 da -0,1%, e del quarto trimestre 2013, -0,1% da +0,1%.
DEFICIT/PIL - L'Istat comunica inoltre che nei primi due trimestri del 2014 si è registrato un rapporto tra indebitamento netto e Pil pari al 3,8%, con un peggioramento di 0,3 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente. Mentre nel secondo trimestre 2014 l'indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche in rapporto al Pil (dati grezzi) è stato pari all'1,1%, superiore di 0,4 punti percentuali rispetto a quello misurato nel corrispondente trimestre del 2013.
REDDITO E POTERE D'ACQUISTO - Giù reddito e potere d'acquisto per le famiglie italiane nel secondo trimestre 2014 rispettivamente del 1,4% sul trimestre precedente il primo e dell'1,4% il secondo, tenuto conto dell'andamento dei prezzi. Secondo l'Itstat, rispetto allo stesso trimestre 2013, invece, il reddito disponibile delle famiglie consumatrici in valori correnti è diminuito dell'1,1% mentre il potere di acquisto è calato dell'1,5% rispetto al secondo trimestre del 2013.
FAMIGLIE E RISPARMIO - Cala la propensione al risparmio delle famiglie italiane, al netto della stagionalità: nel secondo trimestre 2014, infatti, è stata pari all'8,3% in diminuzione di 1,4 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 1,8 punti percentuali rispetto al secondo trimestre del 2013. E' quanto rileva l'Istat nella consueta indagine trimestrale. La spesa per consumi finali, invece, annota ancora l'istituto di via Balbo, delle famiglie, in valori correnti, è aumentata dello 0,2% nei confronti del trimestre precedente e dello 0,8% rispetto al corrispondente periodo del 2013.