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Inflazione stabile a novembre, carrello spesa accelera ancora

Inflazione a +11,8% annuo. Accelerazione per beni alimentari, per la cura della casa e della persona

Immagine di repertorio (Fotogramma)
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30 novembre 2022 | 11.27
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A novembre la stima preliminare dell'Istat sul cosiddetto 'carrello della spesa' vede i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona registrare una modesta accelerazione su base tendenziale (da +12,6% a +12,8%); rallentano, al contrario, quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +8,9% a +8,8%). Commentando i dati preliminari, l'istituto osserva che "se nei prossimi mesi continuasse la discesa in corso dei prezzi all’ingrosso del gas e di altre materie prime, il fuoco dell’inflazione, che ha caratterizzato sin qui l’anno in corso, potrebbe iniziare a ritirarsi".

A novembre - diversamente da altri paesi europei che registrano valori in calo - in Italia l'inflazione resta stabile a livelli elevati pari a +11,8% annuo secondo la stima preliminare diffusa dall'Istat che vede l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, in aumento dello 0,5% su base mensile.

L’inflazione rimane stabile su base tendenziale - spiega l'istituto - a causa, principalmente, degli andamenti contrapposti di alcuni aggregati di spesa: da un lato rallentano i prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +79,4% a +69,9%), degli Alimentari non lavorati (da +12,9% a +11,3%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +7,2% a +6,8%); dall’altro accelerano i prezzi degli Energetici regolamentati (da +51,6% a +56,1%), dei Beni alimentari lavorati (da +13,3% a +14,4%), degli Altri beni (da +4,6% a +5,0%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +5,2% a +5,5%). L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +5,3% a +5,7%; quella al netto dei soli beni energetici sale da +5,9% a +6,1%. Su base annua, i prezzi dei beni mostrano un lieve rallentamento (da +17,6% a +17,5%), mentre rimangono stabili quelli dei servizi (+3,8%); si ridimensiona, quindi, di poco, il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni (da -13,8 di ottobre a -13,7 punti percentuali).

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