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Imprese: Nomisma, 52,6 mld investimenti esteri in Italia nel 2015

Imprese: Nomisma, 52,6 mld investimenti esteri in Italia nel 2015
17 maggio 2016 | 21.12
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Nel 2015 gli investimenti esteri in Italia "hanno mosso capitali per 52,6 miliardi di euro con 456 operazioni finalizzate all’acquisizione di aziende italiane". Locomotiva d’Italia è la "Lombardia con 26,18 miliardi di euro spesi in un solo anno da multinazionali e grandi aziende straniere, seguita da Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna". Sono questi i dati del rapporto "L’Emilia Romagna e l’internazionalizzazione produttiva" realizzato da Nomisma e presentati da Andrea Goldstein, Managing Director della società di studi economici bolognese, in occasione del convegno organizzato da Federmanager Bologna sul tema "Emilia Romagna e le imprese estere, fattori di attrattività".

All'incontro hanno preso parte anche Marcella Gubitosa di Automobili Lamborghini Spa, Stefano Lupi di Bosch, Mauro Sirani Fornasini, ad di Philip Morris Manufactoring & Technology Bologna e Maurizio Mazzieri, Deputy Managing Director di Toyota Material Handling Italia. "Il fattore umano -ha detto Goldstein- è fondamentale, insieme alla qualità della vita è uno dei motivi che attualmente spinge le aziende estere a investire da noi". "Sebbene l’Italia sia ancora uno dei Paesi dell’Eurozona meno aperti agli investimenti stranieri, ha tutte le carte in regola per giocare la patita della globalizzazione. Le aziende italiane passate in mano estera hanno tutte aumentato la loro produzione" ha aggiunto l'economista.

"L’Emilia Romagna può essere un volano per il Paese" ha detto Stefano Cuzzilla, presidente di Federmanager nel suo intervento. "Quasi tutte le aziende che investono da noi - ha continuato - scelgono di mantenere il top management italiano. È comunque necessario defiscalizzare le aziende e spingere i cervelli in fuga a rientrare". "Piano fiscale agevolato, taglio dei costi energetici e investimenti sulle infrastrutture nazionali sono le leve su cui agire per attirare i capitali. La burocrazia, nel nostro Paese, resta l’ostacolo maggiore per le aziende che vogliono investire" ha evidenziato".

"Oggi per essere competitivi bisogna rappresentare il cambiamento, essere unici e al tempo stesso globali. Fondamentale è la creatività" ha rimarcato durante la tavola rotonda Mauro Sirani Fornasini, Ad di Philip Morris Manufacturing & Technology Bologna, multinazionale da anni presente in Emilia Romagna con la fabbrica di produzione di filtri per sigarette Intertaba, divenuta poi Philip Morris Manufacturing & Technology.

L’area bolognese, Zola Predosa e Crespellano, è stata scelta anche per un nuovo stabilimento che si occuperà della produzione degli stick per iQos, la sigaretta di ultima generazione che sostituirà la combustione del tabacco con il riscaldamento, determinando potenzialmente una riduzione del rischio per il consumatore. Dall’inizio degli investimenti, avviati nel 2014, sono state assunte circa 200 persone che, a pieno regime della fabbrica, dovrebbero arrivare a circa 600.

"L’Emilia Romagna rappresenta un network di eccellenza dal punto di vista manifatturiero, una regione con grande cultura imprenditoriale e tecnica, ideale anche per lo sviluppo del capitale umano" ha continuato Sirani. "Abbiamo bisogno di persone con un profilo tecnico, rapide, creativi e flessibili. L’Italia, da questo punto di vista, offre molto grazie all’eccellenza di scuole tecniche e università, e alla lungimiranza delle amministrazioni locali" ha aggiunto ancora Sirani Fornasini.

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