Una storia di persone, di paesaggi, di rapporto armonioso con la terra. Il fotografo brasiliano Sebastião Salgado ha viaggiato tra Brasile, India, Etiopia, Guatemala, Colombia, Costa Rica e El Salvador, per raccontare il caffè fin dalle sue radici. Illy ha voluto lo sguardo di Salgado per cogliere i gesti antichi della coltivazione, della raccolta, della essiccazione e della selezione del chicco più famoso al mondo in occasione dell'Expo 2015.
Illy, partner ufficiale di Expo 2015, curerà per l'esposizione universale di Milano, il Cluster Caffè che sarà intitolato "Dalla terra alla tazzina", e dedicato alla nera bevanda e ai paesi produttori dei preziosi chicchi. In un'area di oltre 4.000 mq il mondo del caffè sarà protagonista della più grande celebrazione che gli sia mai stata dedicata. I temi attraverso i quali sarà sviluppata l'esposizione saranno: caffè e piacere (sensoriale, intellettuale, sociale); caffè e salute (le virtù della bevanda che allunga la vita); caffè e sostenibilità (economica, sociale, ambientale).
Il calendario degli eventi offrirà ai visitatori l'opportunità di conoscere la storia, le tradizioni e la scienza del caffè. Un viaggio tra passato, presente e futuro per scoprire i paesi in cui il caffè cresce, le storie e le esperienze delle persone che se ne prendono cura, l'evoluzione della tecnologia utilizzata per lavorarlo e trasformarlo, e per vedere lo straordinario progetto fotografico sulle sue origini, nato nel 2003 dalla collaborazione con il maestro Sebastião Salgado. Per ogni paese il fotografo ha concentrato la sua attenzione su un tema particolare: dalla sostenibilità ambientale della Costa Rica all'eccellenza della qualità dei chicchi di El Salvador.
Il progetto di Illy è stato ispiratore di altre esposizioni fotografiche in programma all'Expo 2015, che alimenteranno il connubio arte e food. Il prossimo 28 gennaio si terrà a Milano la conferenza stampa "Expo e la Fotografia" durante la quale verrà presentato alla stampa proprio il progetto fotografico che arricchirà i nove cluster.
