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Varese, il j'accuse del presidente industriali

In un'intervista all'Adnkronos Riccardo Comerio dell'Unione degli industriali della provincia parla di "estremo malcontento e preoccupazione tra le imprese". E aggiunge: "Nel Dl Crescita c'è poco" per noi, "temo che aumentare Iva sarà necessario"

(Fotogramma)
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07 aprile 2019 | 16.23
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di Vittoria Vimercati

A Varese, tra le imprese e gli industriali c’è "estremo malcontento e preoccupazione". A dirlo in un'intervista all'Adnkronos è Riccardo Comerio, che dell'Unione degli industriali della provincia di Varese è il presidente. A margine di 'Che cosa l’Europa fa per me?', un convegno organizzato all'Università Insubria dove erano ospiti due leghisti, il sottosegretario Giancarlo Giorgetti e il viceministro allo Sviluppo Dario Galli, Comerio non nasconde la sua preoccupazione sulle prospettive future del Paese. E il problema non è solo l'alleato della Lega, il Movimento 5 Stelle. "Le misure del governo - afferma - finora non funzionano". Anche il Decreto Crescita lo ha deluso: "C'è ben poco. Il 'pacchetto robusto' per il rilancio di un'economia stagnante che avevano annunciato sembra non esserci".

Gli aspetti positivi del decreto, secondo Comerio, sono le modifiche al credito di imposta per ricerca e sviluppo, l'aumento della deducibilità dell'Imu e il superammortamento. "Anche se poi - aggiunge - è tutto da vedere, perché bisogna aspettare i decreti attuativi". Il taglio dell'Ires sull'utile reinvestito in azienda è di 1,5 punti percentuali dal 2019, poi a scalare fino a un'aliquota al 20% dal 2022: "Non basta. Per fare un esempio concreto, significa che su un'azienda che fa un utile di un milione di euro incide per diecimila euro circa". A Brescia, due giorni fa, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha detto che si sarebbe arrabbiato se dopo il decreto crescita qualcuno avesse detto che il Governo era contro le imprese. "Ma certo che non è contro le imprese", ribatte l'imprenditore, consigliere delegato della Comerio Ercole di Busto Arsizio, un'azienda storica, che realizza macchine e impianti per la lavorazione della gomma e della plastica.

"Sarebbe incredibile anche pensare che il governo sia contro le imprese. I consumi crescono, il Paese funziona se le imprese vanno bene. Per forza deve essere per le imprese. Il problema è che le misure finora attuate non sembrano funzionare", argomenta. "I soldi che ci sono - dice ancora - dovrebbero essere utilizzati per ridurre il cuneo fiscale", l'unica misura che, a suo dire, avrebbe un effetto concreto, anche sul mondo del lavoro. Il rischio, ora, è un nuovo, ulteriore aumento della pressione fiscale, a partire dall''Iva, di cui si devono disinnescare le clausole di salvaguardia. "Temo che aumentarla sarà necessario", ammette Comerio.

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