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Giochi, Freni: 'Auspico tempi brevi per riforma settore'

Federico Freni, sottosegretario all'Economia con delega ai giochi
Federico Freni, sottosegretario all'Economia con delega ai giochi
21 febbraio 2022 | 10.31
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Dopo avere avuto il via libera dalla Ragioneria Generale dello Stato "mi auguro" che il testo della bozza di legge delega sulla riforma dei giochi "approdi quanto prima in Consiglio dei ministri, poi sarà il Parlamento a dettare i tempi, che mi auguro auspicabilmente brevi". E' quanto dice all'Adnkronos Federico Freni, sottosegretario all'Economia con delega ai giochi, secondo il quale, tra l'altro, con la riforma si arriverebbe allo sblocco della questione dei bandi perché, dice, "sicuramente la definizione di regole trasparenti ed uniformi per tutto il territorio nazionale - prosegue - consentirà finalmente di bandire le nuove gare per l’assegnazione delle concessioni avendo cura di riconsiderare i parametri economici e finanziari alla luce dell’attuale situazione post pandemia, se così si può già dire".

Quindi, ribadisce, "il riordino è essenziale perché è prodromico al rinnovo delle concessioni. L’impossibilità di celebrare procedure selettive di alcuni dei più diffusi prodotti di gioco, tra cui il Bingo appunto, è una sfida che il legislatore deve assumere per riavviare il circolo virtuoso dell’ordinario esercizio delle concessioni".

Negli ultimi anni leggi regionali e comunali 'espulsive' e, successivamente, la chiusura dei punti vendita di gioco pubblico a causa della pandemia, - continua il sottosegretario - hanno regalato molti spazi all’illegalità sia nel canale fisico sia in quello on line. Le armi per combattere l’espansione del gioco illegale ci sono, in primo luogo, il ricorso ad una regolamentazione attenta, in particolare ai comportamenti e alla sicurezza dei giocatori ed alle evoluzioni tecnologiche".

"Occorre far sì - dice ancora - che gli operatori e i giocatori riacquistino totale la fiducia nel sistema regolatorio e sicuramente la legge delega sul gioco, con l’atteso riordino del settore, è un ottimo punto di partenza. Tra i principali obiettivi rientrano il contrasto all’illegalità, il contrasto al disturbo da gioco d’azzardo e la tutela delle fasce più deboli, per evitare una ulteriore incidenza del Gap, e per tutelare chi, da concessionario dello stato, esercita legalmente la legalità, da chi illegalmente sottrae lavoro e gettito".

Secondo Freni, "il gioco legale è un settore prezioso per il Paese in termini di volumi di fatturato, gettito per l’erario, forza lavoro occupata e di efficace contrasto alla criminalità organizzata nel settore. L’Italia rappresenta da anni un modello nell’aver assunto nel monopolio dello Stato le attività del gioco costruendo un sistema di regole concessorie, di vigilanza, di controlli e di recupero del gettito fiscale che in un colpo solo ha sottratto alla criminalità miliardi di euro e definito occupazione stabile e legale".

"Quello dell’accesso al sistema bancario è un problema che affligge l’intero comparto del gioco. Confido che la 'ristrutturazione' del settore messa a punto nel testo di legge delega possa contribuire a risolvere una volta per tutte lo stigma che il mondo bancario ha inflitto al settore". "Le società del gioco sono, in ogni caso, concessionari dello Stato e meritano, anche dal sistema bancario, rispetto, attenzione e controllo", ha aggiunto Freni.

La riforma del settore dei giochi porterà a "una razionalizzazione territoriale della rete", "più tutela dei soggetti vulnerabili" e una "maggiore sicurezza grazie a un rafforzamento del contrasto del gioco illegale".

Nel dettaglio, spiega Freni, verrà introdotta una "razionalizzazione territoriale della rete di raccolta del gioco su tutto il territorio nazionale" con "regole trasparenti ed uniformi per l’esercizio del gioco, con la partecipazione dei Comuni al procedimento di pianificazione della dislocazione locale della rete di raccolta. Quest’ultima dovrà fondarsi sull’equilibrio del complessivo dimensionamento dell’offerta - spiega ancora il sottosegretario - e la distribuzione sul territorio dei punti di gioco che dovrà risultare sostenibile sotto il profilo dell’impatto sociale e dei controlli che possono essere in concreto assicurati dalle autorità a ciò preposte". L'obiettivo di una maggiore tutela, continua, arriverà "mediante l’introduzione di misure destinate a rafforzare quelle già in vigore per la salvaguardia dei soggetti maggiormente vulnerabili, dei minori e di coloro che sono affetti da disturbo da gioco d’azzardo, senza dimenticare anche la tutela degli interessi erariali considerata la rilevanza economica del settore che costituisce una fonte importante e stabile di gettito per l’Italia".

Inoltre, illustra ancora, il governo vorrà "garantire maggiore sicurezza al settore e ai giocatori mediante il rafforzamento della disciplina di contrasto ad ogni forma di gioco illegale, la razionalizzazione, la semplificazione del sistema sanzionatorio e la predisposizione di un sistema strutturato di vigilanza e di controllo dei giochi".

La richiesta degli operatori delle sale bingo di ridurre il canone concessorio e di cancellarlo per i mesi in cui le attività sono rimaste chiuse per la pandemia "è condivisibile e necessaria per aiutare uno dei settori più colpiti dalla pandemia, ma crediamo sia giusto coinvolgere il Parlamento su un tema così delicato". "Per i non addetti ai lavori possa risultare complesso comprendere appieno le dinamiche di questo mondo, ma il settore del bingo è in ginocchio da mesi".

Si tratta, continua, di un settore che "a differenza di altri, ha una incidenza occupazionale molto elevata, il cui mantenimento costituisce un presidio di legalità per l’intero settore. Credo che governo e Parlamento debbano assumersi la responsabilità di salvare questi posti di lavoro, sostenendo il comparto del bingo in questa difficile fase congiunturale. Si tratta, ovviamente, di un supporto momentaneo: il settore - prosegue il sottosegretario - deve essere in grado di camminare, anzi di correre, sulle sue gambe, ma in questo momento, come in una maratona, dobbiamo rifornirlo di energia perché possa riprendere a correre".

In vista del 31 marzo, data in cui dovrebbe concludersi lo stato di emergenza e quindi con possibili minori restrizioni per gli ambienti al chiuso, Freni spiega che "sicuramente ci saranno nuove linee guida del governo che indicheranno come muoversi anche per le sale giochi, comprese le sale Bingo. Quest’ultime potranno sicuramente riorganizzare gli spazi tenendo conto che il ritorno allo status quo ante avverrà gradatamente man mano che la situazione migliora. Ci auguriamo che le sale Bingo possano tornare al più presto alla loro massima capienza e operatività", conclude Freni.

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