"La smettessero con questi toni trionfalistici, con atteggiamenti poco maturi e da gradassi". Elsa Fornero commenta, così, parlando con l'Adnkronos le modifiche alla legge che porta il suo nome e che sono state cavallo di battaglia in campagna elettorale da parte del leader della Lega Matteo Salvini. Una riforma contenuta in manovra, spiega l'ex ministro del governo Monti, che "non è stata come promesso", ma anzi che vede nella 'quota 100' un sistema "non selettivo, che non si rivolge a chi ha avuto una vita lavorativa dura e che anzi rischia di creare divisioni, fatta per i lavoratori del nord". Secondo Fornero, inoltre, "non si sarebbero dovuti spendere molti soldi quando ce ne sono pochi, solo per sventolare la bandiera di una norma sul pensionamento anticipato che è a termine".
"Hanno esultato come se non ci fosse una distanza tra l'esprimere un desiderio, cosa lecita, e realizzarlo. Ma la differenza è enorme" ha detto all'Adnkronos l'ex ministro Fornero, commentando il gesto che il vicepremier Luigi Di Maio, con altri esponenti del Movimento 5 stelle, fece all'approvazione della manovra in Cdm. "Per questo dico - aggiunge Fornero - che è legittimo essere preoccupati e che sia incredibile che adottino questi toni trionfalistici".
Fornero definisce la manovra "pessima" e questo "nonostante sia stata migliorata dalla tanto vituperata Europa, che ha permesso nel breve termine di parare i danni dall'improvviso rialzo dello spread che avrebbe rappresentato un pericolo per i risparmi degli italiani. Bruxelles non si è messa di traverso per il gusto di farlo, ma per salvare il salvabile. Ma tutto è rinviato perché la clausola di salvaguardia dell'Iva peserà molto: nessuno può pensare che sarà facile trovare 20 miliardi per la prossima legge di bilancio".
Secondo Fornero, il governo con questa manovra "sembra abbia voluto scavalcare le elezioni europee, arrivandoci dicendo di aver mantenuto le promesse elettorali, ma sapendo di mentire. Per poi dire - aggiunge - 'vedremo che succederà in futuro'".
Insomma, spiega ancora l'ex ministro, "le contraddizioni sono forse la cifra più evidente di questo governo, c'è un abisso tra quanto detto in campagna elettorale e quello che hanno provato a realizzare in questi mesi di governo, sempre dicendo meraviglie di quelle poche cose, e anche discutibili, che hanno fatto. C'è da preoccuparsi. Il mio impegno non è politico - conclude - ma di dialogo civile con tutti quelli che vogliono sentirsi raccontare un po' più di complessità e un po' meno bugie".