Meno tasse sulla tredicesima già dal 2023, per sostenere le buste paga dei lavoratori dipendenti. Questa una delle ipotesi allo studio del Governo, che punta ad anticipare alcune delle novità previste dalla riforma fiscale. Le misure in cantiere
Tredicesima detassata già dal 2023 per dare un primo segnale ai lavoratori dipendenti colpiti dall’inflazione: questa una delle ipotesi allo studio del Governo.
Il cantiere per la messa a punto della prossima Manovra è già partito e uno degli obiettivi è sostenere le buste paga dei lavoratori titolari di redditi medio-bassi. L’attuazione della riforma fiscale va in questo senso e, tra le novità, l’applicazione della flat tax sulle tredicesime è una delle misure previste.
Il Governo sta tuttavia valutando di anticipare già all’anno in corso la detassazione della somma aggiuntiva riconosciuta nel mese di dicembre. Un focus sulle ipotesi in campo.
Sulla tredicesima mensilità non si applicano bonus e detrazioni fiscali, con la conseguenza che la tassazione prevista è quasi sempre più alta rispetto a quella applicata in via ordinaria in busta paga.
Il Governo punta però ad invertire la rotta, prevedendo la detassazione delle somme aggiuntive riconosciute nel mese di dicembre. Un’ipotesi che rientra nel campo dell’attuazione delle novità della riforma fiscale, ma che potrebbe essere anticipata già al 2023.
Questa una delle novità emerse nelle ultime ore, anche alla luce dell’avvio della discussione circa gli interventi economici da mettere in campo a sostegno dei redditi medio-bassi colpiti dall’inflazione, e sulla quale si starebbe concentrando l’attenzione del MEF.
La detassazione delle tredicesime è, si ricorda, uno degli obiettivi della legge delega fiscale approvata in via definitiva il 4 agosto 2023 che, tra i principi e i criteri direttivi per la revisione dell’IRPEF vi inserisce anche la flat tax su straordinari sopra una determinata soglia, premi di produttività e per l’appunto sulla mensilità aggiuntiva di dicembre.
A livello operativo si prevede dunque l’applicazione, in luogo delle aliquote e degli scaglioni IRPEF, di un’imposta sostitutiva agevolata che andrebbe ad abbattere la tassazione dell’importo erogato, consentendo quindi di percepire una somma più alta.
Dalle aliquote IRPEF dal 23% al 43%, sulla base del reddito percepito, si passerebbe quindi ad una tassa piatta per i lavoratori dipendenti, sulla falsariga di quanto previsto per le partite IVA.
Nel corso della discussione che ha portato al via libera alla legge delega sulla riforma fiscale era quindi emersa la possibilità di replicare il modello della flat tax con aliquota del 15%, con un vantaggio evidente in termini di minori imposte applicate sulla tredicesima mensilità rispetto alle regole ordinarie.
Ora però bisognerà definire le concrete possibilità a disposizione del Governo, sia in caso di anticipo delle novità già per l’anno in corso che qualora la detassazione delle tredicesime rientrasse tra le misure della Legge di Bilancio 2024. La coperta delle risorse a disposizione è come sempre corta.